UE

  • In arrivo dall’UE 109,9 milioni di euro all’italiana Sorical

    La Commissione europea ha approvato una misura del valore di 109,9 milioni di € per fornire un urgente sostegno di liquidità a Sorical S.p.A., società interamente controllata dalla Regione Calabria e incaricata della concessione per la fornitura di servizi di acqua potabile e di acque reflue nella regione. Sorical è l’unico fornitore regionale di servizi idrici integrati e sta attraversando difficoltà finanziarie.

    L’obiettivo della misura è fornire a Sorical le risorse necessarie per far fronte al fabbisogno urgente e immediato di liquidità fino alla fine del 2023. Sorical fornisce un servizio essenziale di interesse economico generale nella regione Calabria, che non può essere fornito a breve termine da un altro concessionario. L’aiuto per il salvataggio assumerà la forma di un prestito. L’Italia si è impegnata a presentare entro sei mesi un piano di ristrutturazione dell’impresa al fine di renderla redditizia a lungo termine.

  • L’UE mobilita 140 milioni di euro per sostenere il popolo afghano, in particolare donne e ragazze

    L’Unione europea ha acconsentito all’erogazione di un sostegno di 140 milioni di euro per le esigenze essenziali e i mezzi di sussistenza nei settori dell’istruzione, della sanità, dell’agricoltura e dell’emancipazione economica delle donne in Afghanistan. La decisione di liberare i fondi, congelati da dicembre 2022 in risposta alla decisione dei talebani di vietare alle donne di lavorare nelle ONG, arriva dopo sei mesi di monitoraggio e valutazione del principio “dalle donne per le donne”. Il principio garantisce che le ragazze e le donne afghane siano coinvolte in tutti gli aspetti della catena di erogazione degli aiuti.

    I fondi dell’UE continueranno a essere erogati mediante le agenzie delle Nazioni Unite, la Banca mondiale e le organizzazioni non governative internazionali che operano sul campo. Il sostegno finanziario mira a fornire assistenza di base al popolo afghano a seguito delle preoccupanti sfide che deve affrontare nel paese.

  • La Commissione propone di prorogare la protezione temporanea per le persone in fuga dall’Ucraina fino a marzo 2025

    La Commissione europea propone di prorogare ulteriormente la protezione temporanea per le persone in fuga dall’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina dal 4 marzo 2024 al 3 marzo 2025.

    Ciò fornirà certezza e sostegno a oltre 4 milioni di persone che godono di protezione in tutta l’UE.

    Con decisione unanime degli Stati membri, il 4 marzo 2022 l’UE ha attivato la direttiva sulla protezione temporanea, che è stata automaticamente prorogata di un anno. La Commissione ritiene che i motivi per la concessione della protezione temporanea persistono e che la protezione dovrebbe pertanto essere prorogata in quanto risposta necessaria e opportuna all’attuale situazione di instabilità, che ancora non permette il rimpatrio sicuro e duraturo di coloro che beneficiano della protezione temporanea nell’UE.

  • Piano in 10 punti per Lampedusa

    La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla luce della situazione attuale a Lampedusa, in cui di recente si è recata in visita, ha presentato una serie di azioni immediate, da realizzare nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali. In particolare sarà necessario rafforzare il del sostegno all’Italia da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EUAA) e della guardia di frontiera e costiera europea (Frontex) per gestire l’elevato afflusso di migranti per garantire la registrazione degli arrivi, il rilevamento delle impronte digitali, il debriefing e l’indirizzamento verso le autorità competenti; sostenere il trasferimento delle persone fuori da Lampedusa, anche verso altri Stati membri, avvalendosi del meccanismo volontario di solidarietà e prestando particolare attenzione ai minori non accompagnati e alle donne; rafforzare i rimpatri, avviando rinnovati e concertati contatti con i principali paesi di origine dei nuovi arrivi, vale a dire Guinea, Costa d’Avorio, Senegal e Burkina Faso, in modo da migliorare la cooperazione e facilitare la riammissione, e aumentare il sostegno da parte di Frontex per garantire la rapida attuazione dei rimpatri; sostenere la prevenzione delle partenze, istituendo partenariati operativi con i paesi di origine e di transito per la lotta al traffico di migranti. Ciò include la possibilità di un accordo di lavoro tra la Tunisia e Frontex; rafforzamento della sorveglianza di frontiera aerea e marittima, anche attraverso Frontex, e studio di opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo; adottare misure per limitare l’uso di imbarcazioni non idonee alla navigazione e contrastare le catene di approvvigionamento e logistica dei trafficanti e per garantire lo smantellamento delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati; aumentare il sostegno da parte dell’EUAA per l’applicazione di procedure di frontiera rapide e accelerate, compreso l’uso del concetto di paese di origine sicuro, il rifiuto di domande manifestamente infondate, l’emissione di divieti d’ingresso e la loro registrazione nel sistema d’informazione Schengen (SIS); aumentare le campagne di sensibilizzazione e comunicazione per scoraggiare le traversate del Mediterraneo, continuando a lavorare per offrire alternative quali l’ammissione umanitaria e i percorsi legali; cooperare più intensamente con l’UNHCR e l’OIM per adottare un approccio globale basato sulle rotte al fine di garantire la protezione lungo il percorso e aumentare il rimpatrio volontario assistito dai paesi di transito; attuare il protocollo d’intesa UE-Tunisia e priorità alle azioni con impatto immediato per affrontare la situazione attuale e agevolare la contrattazione di nuovi progetti nel quadro di tale protocollo.

  • L’UE conferisce premi a giovani scienziati che si occupano di trovare soluzioni alle sfide mondiali più urgenti

    I vincitori della 34a edizione del concorso dell’Unione europea per giovani scienziati (EUCYS) sono stati annunciati sabato 16 settembre a Bruxelles.

    Il concorso rappresenta la più grande vetrina scientifica studentesca dell’UE e mette in evidenza i migliori risultati scientifici degli studenti dell’UE e del resto del mondo. L’obiettivo è incoraggiare un maggior numero di giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni a studiare scienze, tecnologia, ingegneria e matematica e a intraprendere una carriera scientifica. Quest’anno il concorso ha accolto 136 giovani scienziati di 36 paesi, che hanno presentato 85 progetti in un ampio ventaglio di settori scientifici, dalla biologia alla matematica e alle scienze sociali, a una giuria internazionale di 22 scienziati e ingegneri altamente qualificati. La giuria è stata presieduta da Mariya Lyubenova dell’Osservatorio europeo dell’emisfero australe. I progetti vincitori si sono spartiti un totale di 62.000 €, di cui quattro primi premi da 7.000 €, quattro secondi premi da 5.000 €, quattro terzi premi da 3.500 €, borse di studio prestigiose e visite all’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) e all’Agenzia spaziale europea (ESA).

    Il concorso dell’Unione europea per giovani scienziati è sostenuto dal programma di lavoro di Orizzonte Europa “Ampliare la partecipazione e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca”. Fa parte di un’iniziativa più ampia volta a rafforzare il legame tra scienza e società, promuovere la ricerca e l’innovazione responsabili e far progredire lo Spazio europeo della ricerca.

  • Bruxelles rafforza la prevenzione rispetto ai rischi del sistema bancario ombra

    La Commissione europea ha adottato gli standard tecnici che gli enti creditizi dovranno utilizzare nel segnalare le proprie esposizioni verso soggetti del sistema bancario ombra (in inglese shadow banking system), ossia quel complesso di mercati, istituzioni e intermediari che erogano servizi bancari senza essere soggetti alla relativa regolamentazione in quanto posti al di fuori del perimetro di applicazione delle relative norme.

    Gli standard promosso dall’esecutivo comunitario stabiliscono i criteri per l’identificazione dei soggetti del sistema bancario ombra, garantendo l’armonizzazione e la comparabilità delle esposizioni segnalate dagli enti creditizi. Gli standard forniranno inoltre alle autorità di vigilanza dati affidabili per valutare i rischi delle banche in relazione ai non-banking financial intermediaries.

    Tutto questo dovrebbe rafforzare il quadro prudenziale, consentendo una maggiore trasparenza dei collegamenti materiali tra il settore bancario tradizionale e il settore bancario ombra.

    “Le istituzioni finanziarie non bancarie sono cresciute negli ultimi anni – ha commentato Mairead McGuinness, Commissaria per i servizi finanziari – Alcuni hanno accumulato considerevoli disallineamenti di liquidità e di leva finanziaria e, come evidenziato dalle recenti perdite nel settore bancario che hanno coinvolto tali entità, la loro attività potrebbe rappresentare un rischio per il sistema finanziario. Le norme odierne forniscono alle banche attive nell’UE ulteriore chiarezza su quali entità rientrano nel sistema bancario ombra, garantendo coerenza di reporting tra le banche e migliorando la capacità delle autorità di vigilanza di individuare l’accumulo di grandi esposizioni verso istituzioni finanziarie non bancarie e gestire i rischi in modo efficace”.

  • Giornata internazionale della democrazia: dichiarazione congiunta dell’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell e della Vicepresidente Šuica

    In occasione della Giornata internazionale della democrazia, che si celebra ogni anno il 15 settembre, l’Unione europea ribadisce il suo fermo impegno a sostenere e difendere la democrazia, basata sui diritti umani universali, all’interno e al di là delle sue frontiere.

    La democrazia ha trasformato e migliorato le società di tutto il mondo. L’erosione della democrazia e dei diritti umani è tuttavia una realtà che non risparmia nessuno.

    La guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina costituisce anche un attacco alla democrazia e all’ordine basato su regole. L’Unione europea, i suoi Stati membri e le democrazie di tutto il mondo si sono riuniti per sostenere l’Ucraina, riconoscendo che sono in gioco i principi fondamentali delle nostre società.

    Nessuna democrazia è immune alle sfide che ci troviamo ad affrontare oggi. Dobbiamo sempre restare vigili e agire sugli sforzi continui per attaccare lo Stato di diritto, sopprimere le libertà civili, manipolare le elezioni e reprimere la società civile.

    Mano a mano che i regimi autoritari sviluppano e diffondono false narrazioni che si presentano come semplici alternative alle democrazie, non dobbiamo sottovalutare il potenziale nefasto delle attività di manipolazione delle informazioni e di disinformazione.

    L’inclusività è la forza della democrazia. Il rigetto dell’autoritarismo è possibile quando le persone di tutte le generazioni sono in grado di esercitare le loro libertà e i loro diritti per partecipare e impegnarsi nelle rispettive società. Siamo determinati a proteggere le istituzioni democratiche che sono alla base della nostra democrazia. Tale protezione va di pari passo con l’approfondimento del nostro impegno nei confronti dei cittadini per costruire la resilienza democratica.

    Il nostro impegno a favore dell’inclusività è illustrato dalle nostre innovazioni in materia di coinvolgimento dei cittadini all’interno dell’Unione europea attraverso panel di cittadini, sulla scorta del successo della Conferenza sul futuro dell’Europa. Le innovazioni nel nostro ecosistema democratico ci consentono di condividere reciprocamente gli insegnamenti tratti. Inoltre, il nostro operato globale per consentire alle donne, ai giovani e ai bambini di partecipare agli affari pubblici e al processo decisionale è un investimento per il futuro. Ciò è legato all’importanza di trasmettere i valori fondamentali e di dotare i cittadini delle competenze necessarie per impegnarsi nella democrazia e sostenerla.

    L’Unione europea continuerà a dialogare con i paesi di tutto il mondo per unire le forze con coloro che credono nei principi e nei valori democratici in Africa, Asia-Pacifico, Americhe ed Europa. Dobbiamo continuare ad adoperarci per trovare un terreno e interessi comuni con i nostri partner.

    Più che mai, dobbiamo sostenere attivamente i paesi con aperture democratiche e continuare a dotarci di meccanismi di sostegno agili e flessibili, anche attraverso il sistema multilaterale

    Perché insieme costruiamo la democrazia. Insieme difendiamo la democrazia. Insieme difendiamo l’universalità dei diritti umani.

  • Storie dall’Ucraina: a Milano la mostra fotografica sulla vita durante la guerra

    Dal 15 settembre al 15 ottobre, dopo la prima tappa a Roma, sarà aperta al pubblico la mostra fotografica “CONTRA SPEM SPERO. Storie dell’Ucraina”, allestita al Palazzo delle Stelline (Milano, Corso Magenta 61), che raccoglie i progetti documentaristici e artistici di 11 fotografi di nazionalità ucraina, prodotti durante la guerra di aggressione russa.

    Il titolo della mostra fa riferimento a un testo della poetessa classica ucraina Lesia Ukrainka, scritto nel 1890, un monologo dell’autrice che proclama lo spirito di speranza e di opposizione a tutti i problemi anche nelle circostanze più difficili. La mostra è divisa in tre parti – la lotta, la speranza e l’indomani – che parlano ognuna della nuova realtà e dell’adattamento alla vita durante la guerra, della lotta per l’esistenza del Paese, delle esperienze traumatiche e della speranza che li spinge a continuare a vivere.

    Curata da Kateryna Radchenko dell’Odesa Photo Days Festival (Odesa, Ucraina), organizzata dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia e dalla Fondazione Stelline con il supporto della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, l’Ambasciata di Spagna in Italia (Presidenza del Consiglio dell’Unione europea), l’Ambasciata di Svezia in Italia e l’Ambasciata d’Ucraina in Italia, la mostra ha il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano.

    “Promuovere queste testimonianze ci aiuta a riflettere insieme sulle varie fasi dell’aggressione – la lotta, la speranza e il dopo – che ci vede tutti coinvolti anche se in modo diverso. Anche nelle sere più buie, la speranza ci è amica, perché ci indica il cammino”, il commento di Claudia Colla, Capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano.

  • Green Deal, migranti, obiettivi raggiunti e un report sulla competitività chiesto a Mario Draghi. Il discorso ‘State of the Union’ della Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen

    Stato di diritto, politica di difesa, miglioramento e rafforzamento delle economie, maggiore autonomia energetica per contrastare la politica economica scorretta della Cina, sostegno alle imprese, il grande impegno per il Green Deal. Questi i capisaldi dello ‘State of the Union’ pronunciato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von del Leyen, nell’emiciclo di Strasburgo, davanti ai deputati europei riuniti per la Sessione Plenaria. Un discorso atteso perché l’ultimo di una quinquennio di legislatura che ha visto l’intera UE colpita da eventi inattesi e gravi come la pandemia da Covid 19 e l’attacco sferrato dal Presidente russo Putin all’Ucraina causando una guerra ancora in corso, con le gravi conseguenze che ne sono conseguite. Nella sede della Rappresentanza a Milano della Commissione europea il discorso sullo Stato dell’Unione è stato commentato, alla presenza di numerosi giornalisti, dal capo della Rappresentanza, Claudia Colla, dal Presidente dell’Associazione Stampa estera di Milano, Andrew Spannaus, e dall’economista e docente dell’Università Bocconi, Carlo Altomonte.

    “Grazie al Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di Commissari, oltre il 90% degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019 sono diventati misure concrete”, dichiara la Presidente von der Leyen, che aggiunge: “Insieme abbiamo dimostrato che, quando agisce con coraggio, l’Europa raggiunge i propri obiettivi. C’è ancora molto da fare, perciò restiamo uniti. Trasformiamo il presente e prepariamoci per il futuro”. Ed anche per questo la Presidente della Commissione ha chiesto a “Mario Draghi, uno dei più grandi cervelli economici d’Europa, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea”.

    A meno di 300 giorni dalle prossime Elezioni europee (6-9 giugno 2024) gli europei sono invitati sin da ora a riflettere su quale Europa vorranno. “Tra loro ci saranno milioni di persone che voteranno per la prima volta, le più giovani nate nel 2008. Nella cabina elettorale penseranno ai temi che stanno loro a cuore: alla guerra che infuria ai nostri confini, o all’impatto devastante dei cambiamenti climatici, al modo in cui l’intelligenza artificiale influenzerà le loro vite o alle loro possibilità di comprare una casa o trovare un lavoro negli anni a venire. Oggi la nostra Unione rispecchia la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la Seconda guerra mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato insieme all’insegna della pace e della prosperità. Per loro l’Europa significava rispondere alle sfide della Storia. La stessa convinzione che, in un’epoca di incertezze, l’Europa debba ancora una volta rispondere alle sfide della Storia. Ed è proprio quello che dobbiamo fare insieme”.

    Von der Leyen fa un bilancio del suo quinquennio a capo dell’istituzione europea, a partire dalla nascita di “un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone con forza all’aggressione della Russia, reagisce all’assertività della Cina e investe nei partenariati”, dal Green Deal europeo come fulcro della “nostra economia”, fino alla transizione digitale senza dimenticare il NextGenerationEU, uno strumento storico che destina 800 miliardi di euro a riforme e investimenti e sta creando posti di lavoro dignitosi per il presente e per il futuro, all’essere più indipendenti in settori cruciali come l’energia, i chip o le materie prime fino al lavoro svolto in tema di parità di genere. E a tale proposito la Presidente fa il suo appello ai deputati presenti: “So che quest’Aula sostiene la nostra proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Anche qui vorrei che si trasformasse in legge un altro principio fondamentale: No, significa no. Non può esserci vera uguaglianza senza libertà dalla violenza”. 

    Green Deal. “Sul Green Deal europeo manteniamo la rotta. Rimaniamo ambiziosi. Manteniamo la nostra strategia di crescita. E ci impegneremo sempre per una transizione giusta ed equa”. “La nostra Unione oggi riflette la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato insieme per condividere pace e prosperità. Essi credevano che l’Europa fosse la risposta all’appello della storia. Quando parlo con la nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione di un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di migliore. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l’Europa debba ancora una volta rispondere all’appello della storia. Ed è questo che dobbiamo fare insieme”, ha aggiunto. “Entrando nella fase successiva del Green Deal europeo, una cosa non cambierà mai: continueremo a sostenere l’industria europea durante questa transizione”.

    Azioni per il contrasto alle pratiche economiche cinesi. “Il nostro obiettivo sarà sempre una transizione equa e giusta! Ciò significa garantire un risultato equo per le generazioni future: vivere su un pianeta più sano. E garantire a tutti una transizione equa, con lavori decorosi e la promessa solenne di non lasciare indietro nessuno. Ecco perché l’equità è così importante nell’economia globale: ha ripercussioni sulle vite e sui mezzi di sostentamento. Interi settori e comunità dipendono da essa. Dobbiamo quindi essere consapevoli dei rischi che corriamo. Prendiamo il settore dei veicoli elettrici. Si tratta di un’industria cruciale per l’economia verde, con un potenziale enorme per l’Europa. Attualmente però i mercati globali sono invasi da automobili elettriche cinesi a buon mercato, i cui prezzi sono mantenuti bassi artificialmente grazie a ingenti sovvenzioni statali. La Commissione avvierà un’inchiesta antisovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali.

    Allo stesso modo, però, è essenziale mantenere aperta la porta della comunicazione e del dialogo con la Cina”.

    Il pianeta e il clima. “Quattro anni fa, il Green Deal europeo è stata la nostra risposta alla chiamata della storia. E quest’estate, la più calda mai registrata in Europa, ce lo ha chiaramente ricordato. La Grecia e la Spagna sono state colpite da devastanti incendi, e solo poche settimane dopo sono state colpite nuovamente da devastanti inondazioni. E abbiamo visto il caos e la carneficina provocati da condizioni meteorologiche estreme, dalla Slovenia alla Bulgaria e in tutta la nostra Unione. Questa è la realtà di un pianeta in ebollizione”.

    Necessarie forme di energia alternative. “La Commissione europea presenterà un pacchetto di misure europee sull’energia eolica, in stretto coordinamento con l’industria e i Paesi membri. Accelereremo ulteriormente il rilascio dei permessi. Miglioreremo i sistemi di aste in tutta l’Ue”.

    Agricoltura. Non manca un riferimento a quel principio che è alla base del progetto europeo, cioè l’essere uniti nelle differenze. E infatti la Presidente rimarca l’orgoglio della nostra diversità culturale poiché “siamo l'”Europa delle regioni” con un’eccezionale varietà di lingue, musica, arti, tradizioni, artigianato e specialità culinarie”. Senza dimenticare una biodiversità unica, indispensabile per la sopravvivenza di noi tutti in Europa. “Per questo motivo vogliamo avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE. Sono profondamente convinta che l’agricoltura e la tutela della natura possano andare di pari passo. Molti stanno già lavorando per un’agricoltura più sostenibile. Dobbiamo lavorare insieme agli uomini e alle donne dell’agricoltura per affrontare queste nuove sfide. È l’unico modo per garantire l’approvvigionamento di cibo per il futuro. Abbiamo bisogno di più dialogo e meno polarizzazione. Per questo vogliamo avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Ue.

    Sull’inflazione. La prima sfida, per la Presidente von der Leyen, riguarda il mercato del lavoro. “Grazie a SURE, la prima iniziativa europea di riduzione dell’orario lavorativo, abbiamo salvaguardato 40 milioni di posti di lavoro. Successivamente ci siamo prodigati per ridare slancio alla nostra economia con NextGenerationEU. Oggi ne vediamo i risultati. L’Europa si appresta a raggiungere la piena occupazione. Anziché milioni di persone che cercano lavoro, oggi ci sono milioni di posti di lavoro per cui si cercano persone. Dobbiamo inoltre rispondere ai profondi cambiamenti in campo tecnologico, sociale e demografico. Per farlo dovremo affidarci alle competenze delle imprese e dei sindacati, ovvero i nostri partner nella contrattazione collettiva. Christine Lagarde e la Banca centrale europea (BCE) stanno lavorando sodo per tenere sotto controllo l’inflazione. Come sappiamo, il ritorno all’obiettivo a medio termine della BCE richiederà tempo. La buona notizia è che l’Europa ha iniziato a ridurre i prezzi dell’energia. Non dimentichiamo come Putin abbia deliberatamente usato il gas come arma e come ciò abbia innescato in noi la paura del blackout e della crisi energetica, ricatapultandoci negli anni ’70. Molti temevano che non avremmo avuto abbastanza energia per affrontare l’inverno. Ma ce l’abbiamo fatta e questo perché siamo rimasti uniti”.

    Innovazione. “Il terzo pilastro della nostra strategia è guidare l’innovazione in modo responsabile. Grazie ai nostri investimenti degli ultimi anni, l’Europa è diventata leader nel supercalcolo, con 3 dei 5 supercomputer più potenti al mondo. Dobbiamo trarre vantaggio da questa situazione. È per questo che oggi posso annunciare una nuova iniziativa per aprire i nostri computer ad alte prestazioni alle start-up di IA per addestrare i loro modelli”.

    Gestione dei migranti. Von der Leyen, a questo punto, parla apertamente di sicurezza e umanità. “Il nostro lavoro sulla migrazione si basa sulla convinzione che l’unità sia alla nostra portata. Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno l’opportunità storica di superarlo. Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole”. E a tal proposito lancia l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani. “Abbiamo firmato un partenariato con la Tunisia che apporta vantaggi reciproci oltre la migrazione: dall’energia e l’istruzione, alle competenze e alla sicurezza. E ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi. L’Europa sarà sempre pronta a prestare aiuto, in tutti i modi possibili. Pensate ora al Sahel, una delle regioni più povere, ma con la crescita demografica più rapida. Il susseguirsi di colpi di Stato militari renderà la regione più instabile negli anni a venire e anche più soggetta all’influenza della Russia, che sta traendo vantaggio dal caos che si è creato.

    E la regione, nel frattempo, è diventata terreno fertile per una recrudescenza del terrorismo. Questa situazione riguarda direttamente l’Europa, la nostra sicurezza e la nostra prosperità. Nei confronti dell’Africa dobbiamo quindi dar prova della stessa unità d’intenti che abbiamo dimostrato per l’Ucraina. Dobbiamo concentrarci sulla cooperazione con i governi legittimi e con le organizzazioni regionali”.

    Estendere la protezione temporanea per gli ucraini. “Sono orgogliosa di annunciare che la Commissione proporrà di estendere la nostra protezione temporanea agli ucraini nell’Ue. Il nostro sostegno all’Ucraina continuerà. Solo quest’anno abbiamo fornito 12 miliardi di euro per contribuire al pagamento di salari e pensioni. Per contribuire al funzionamento di ospedali, scuole e altri servizi. E con la nostra proposta Asap stiamo incrementando la produzione di munizioni per far fronte alle necessità immediate dell’Ucraina”

    Bulgaria e Romania nell’area Shengen: “Bulgaria e Romania fanno parte della nostra area Schengen. Quindi facciamole finalmente entrare, senza ulteriori indugi. Sofia e Bucarest stanno svolgendo un buon lavoro sulla migrazione, mostrando le migliori pratiche sia in materia di asilo che di rimpatri”.

    Adesione all’Ue basata sul merito: “L’adesione all’Ue è basata sul merito e la Commissione difenderà sempre questo principio. Ci vuole duro lavoro e leadership. Ma ci sono già molti progressi. Abbiamo visto i grandi passi avanti già compiuti dall’Ucraina da quando le abbiamo concesso lo status di candidato. E abbiamo visto la determinazione di altri Paesi candidati ad attuare riforme. Tocca a noi, adesso, dimostrare altrettanta determinazione. Dobbiamo cioè pensare a come prepararci al completamento dell’Unione. È l’ora di abbandonare le vecchie discussioni manichee sull’allargamento. Non si tratta di scegliere se approfondire l’integrazione o allargare l’Unione. Possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose. Per acquistare il peso geopolitico e la capacità di agire. Del resto, la nostra Unione lo ha sempre fatto. Sono convinta che il nuovo allargamento debba essere anche catalizzatore di progresso”.

    Stato di diritto. “Oggi la Storia ci chiama ad adoperarci per completare la nostra Unione. In un mondo in cui c’è chi prende di mira i paesi uno dopo l’altro, non possiamo permetterci di lasciare indietro i nostri concittadini europei. In un mondo in cui contano le dimensioni e il peso, il completamento dell’Unione è chiaramente nell’interesse strategico e di sicurezza dell’Europa. Ma al di là degli aspetti politici e geopolitici, dobbiamo avere in mente qual è la posta in gioco. Dobbiamo delineare una visione per il successo dell’allargamento. Un’Unione completa in cui più di 500 milioni di persone vivano in libertà, democrazia e prosperità. Un’Unione completa in cui i giovani possano vivere, studiare e lavorare in libertà. Un’Unione completa con democrazie vitali in cui la magistratura sia indipendente, le opposizioni siano rispettate e i giornalisti siano protetti. Perché lo Stato di diritto e i diritti fondamentali saranno sempre il fondamento della nostra Unione, sia negli Stati membri attuali che in quelli futuri”.

  • Gli europei approvano le misure adottate per far fronte alla crisi energetica, promuovere la sostenibilità e sostenere l’Ucraina

    L’indagine Eurobarometro Flash pubblicata l’11 settembre mostra un sostegno schiacciante tra gli europei per le misure adottate nell’ultimo anno per proteggere consumatori e imprese dalla volatilità dei prezzi dell’energia e per promuovere la sicurezza energetica e la transizione verde. L’indagine conferma inoltre un ampio consenso tra i cittadini dell’UE a favore della promozione dell’industria delle tecnologie pulite per una maggiore competitività, come pure delle azioni intraprese dall’UE in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

    L’86% ritiene sia stato importante adottare iniziative a livello europeo nell’ultimo anno per limitare l’impatto immediato dell’aumento dei prezzi dell’energia su consumatori e imprese. Oltre 8 europei su 10 sono di tale opinione in merito alla promozione dell’uso sostenibile delle risorse naturali (86%), all’agevolazione dell’acquisto congiunto di gas da parte degli Stati membri dell’UE per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento (82%), alla creazione di partenariati con altri interlocutori a livello mondiale quali Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Australia (81%), alla riduzione delle eccessive dipendenze commerciali da paesi come la Russia o la Cina (80%) e al rafforzamento della competitività dell’industria europea delle tecnologie pulite (80%).

    Per quanto riguarda il futuro, l’86% ritiene che le scorte di gas nell’UE debbano essere ricostituite per evitare il rischio di penuria, l’85% che l’UE debba promuovere la produzione di tecnologie pulite all’interno degli Stati membri e il 79% che le misure dell’UE debbano mirare a ridurre il consumo energetico. Il 75% dei rispondenti ritiene che l’UE debba finanziare progetti comuni nel campo della difesa per sviluppare capacità e tecnologie strategiche di difesa.

    Un’ampia maggioranza degli europei ritiene inoltre che la guerra in Ucraina dimostri la necessità per l’UE di garantire la propria sicurezza energetica ed economica (85%) e di rafforzare la cooperazione militare tra gli Stati membri (75%) continuando a mostrare solidarietà all’Ucraina (71%).

    Gli europei restano favorevoli a sostenere l’Ucraina e gli ucraini. L’86% approva che l’UE continui a fornire sostegno umanitario alle persone colpite dalla guerra, il 77% accetta che le persone in fuga dalla guerra siano accolte nell’UE e il 71% è favorevole all’imposizione di sanzioni economiche nei confronti della Russia. Quasi 2/3 degli europei, rispettivamente il 67% e il 65%, ritengono che l’UE debba sostenere il percorso dell’Ucraina verso l’integrazione europea e l’integrazione del paese nel mercato unico. Infine, il 65% è favorevole a un sostegno finanziario ed economico all’Ucraina e il 57% ritiene che l’UE debba sostenere l’acquisto e la fornitura di materiale di difesa e la formazione militare all’Ucraina.

    Ai cittadini intervistati è stato inoltre chiesto se una serie di valori sia incarnata meglio dall’UE, da altri paesi del mondo o da entrambi in egual misura. Circa la metà di essi ritiene che l’UE incarni meglio “il rispetto dei diritti e dei valori fondamentali” (53%), “l’uguaglianza e il benessere sociale” (50%), “la tolleranza e l’apertura agli altri” (49%) e “la pace” (48%), seguiti a ruota dalla “solidarietà con i paesi all’interno e all’esterno dell’UE” (46%) e dal “rispetto della natura e protezione del clima e dell’ambiente” (45%). Per ciascuno di questi valori, circa 1 rispondente su 6 ritiene che altri paesi li incarnino meglio e circa 1 su 4 dichiara di sentirsi rappresentato sia dall’UE che da altre entità.

    L’indagine Eurobarometro Flash sulle sfide e le priorità dell’UE nel 2023 è stata condotta nei 27 Stati membri tra il 24 e il 31 agosto 2023. Sono stati intervistati online 26 514 cittadini dell’UE.

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