UE

  • Impianti di stoccaggio del gas dell’UE pieni al 95% prima del 1° novembre

    Durante la crisi energetica, gli Stati membri dell’UE hanno deciso di fissare un obiettivo giuridicamente vincolante per riempire gli impianti di stoccaggio del gas al 90% della capacità entro il 1° novembre di ogni anno, allo scopo di garantire una sicurezza sufficiente dell’approvvigionamento e la stabilità del mercato nei mesi invernali. Secondo gli ultimi dati ora pubblicati da Gas Infrastructure Europe, in vista della scadenza, l’attuale livello di stoccaggio del gas dell’UE è superiore al 95%. In questo momento nell’UE sono infatti stoccati circa 100 miliardi di metri cubi di gas, pari a quasi un terzo del nostro consumo annuo.

    Il regolamento sullo stoccaggio del gas del giugno 2022 stabilisce l’obiettivo vincolante dell’UE di riempire al 90% gli impianti di stoccaggio entro il 1° novembre di ogni anno, con obiettivi intermedi per i paesi dell’UE al fine di garantire un riempimento costante durante tutti i 12 mesi. Il regolamento rientra in un’ampia gamma di misure adottate dall’UE a seguito della crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, miranti a preparare meglio il sistema energetico europeo alla stagione invernale.

  • Diminuite di oltre l’8% nel 2023 le emissioni di gas a effetto serra dell’UE grazie alla crescita delle energie rinnovabili

    La Commissione europea ha pubblicato la relazione 2024 sui progressi dell’azione per il clima, da cui emerge che le emissioni nette di gas a effetto serra dell’UE sono diminuite dell’8,3% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Si tratta del più marcato calo annuo degli ultimi decenni, con l’eccezione del 2020, quando la pandemia di COVID-19 comportò riduzioni delle emissioni del 9,8 %. Le emissioni nette di gas a effetto serra sono oggi inferiori del 37% rispetto ai livelli del 1990, mentre nello stesso periodo il PIL è cresciuto del 68%, a dimostrazione della sempre crescente disassociazione delle emissioni dalla crescita economica. L’UE rimane dunque sulla buona strada per mantenere l’impegno di ridurre le emissioni di almeno il 55 % entro il 2030.

    Mentre la relazione contiene notizie incoraggianti sulle riduzioni delle emissioni dell’UE, bisogna sottolineare anche che durante l’anno scorso a causa dei cambiamenti climatici si sono verificati più eventi catastrofici e più perdite di vite umane e di mezzi di sussistenza, mentre le emissioni globali non hanno ancora raggiunto il loro picco. È quindi necessaria un’azione costante per garantire che l’UE raggiunga i suoi obiettivi per il 2030 e si avvii sulla strada giusta per conseguire l’obiettivo prefissato per il 2040 e il traguardo di azzerare le emissioni nette entro il 2050. L’UE deve inoltre proseguire il suo impegno internazionale, a partire dalla COP29 del mese prossimo, per fare sì che anche i nostri partner internazionali adottino le misure necessarie.

  • Il Consiglio europeo per l’innovazione investirà 1,4 miliardi di euro in tecnologie deep tech e nell’espansione delle tecnologie strategiche

    Il prossimo anno il Consiglio europeo per l’innovazione (CEI), che fa parte del programma di ricerca e innovazione dell’UE Orizzonte Europa, sosterrà la ricerca europea in deep tech e le imprese start-up ad alto potenziale con 1,4 miliardi di €.

    Il programma di lavoro 2025 del CEI, adottato dalla Commissione, prevede un aumento degli investimenti di quasi 200 milioni di € rispetto al 2024.

    Oltre a un bilancio più consistente, il programma di lavoro 2025 apporta diversi miglioramenti, tra cui un miglior accesso a finanziamenti azionari per scale-up attraverso il regime “scale-up” della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa del CEI (STEP), introdotto in virtù del regolamento STEP.

  • Aumenta nel 2023 il dialogo della Commissione con i parlamenti nazionali

    La Commissione ha adottato la relazione annuale 2023 sui rapporti con i parlamenti nazionali e sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità. La relazione evidenzia un incremento della partecipazione dei parlamenti nazionali al dialogo politico con la Commissione: i 402 pareri scritti dei parlamenti alla Commissione segnano un aumento di oltre il 10% rispetto al 2022.

    Emerge che i parlamenti nazionali hanno continuato a dialogare con la Commissione sulle sue priorità politiche, in particolare in relazione al Green Deal europeo, a un nuovo slancio per la democrazia europea e alla promozione dello stile di vita europeo. I parlamenti nazionali si sono concentrati anche sul programma di lavoro della Commissione per il 2023, che è stato il documento più commentato, sulla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, sul conflitto in Medio Oriente, sulle riflessioni sul futuro dell’Unione, sull’allargamento, sulla migrazione e sulla sicurezza.

    Ventidue pareri motivati dei parlamenti nazionali hanno ravvisato casi di mancato rispetto o di violazione del principio di sussidiarietà nelle proposte della Commissione, il che segna una riduzione di quasi un terzo rispetto ai 32 ricevuti nel 2022, coerentemente con la tendenza al ribasso a lungo termine.

    La relazione indica che i membri del collegio hanno tenuto 127 riunioni con i parlamenti nazionali e spiega le modifiche che diversi parlamenti nazionali hanno attuato per essere informati meglio e più tempestivamente sul processo di elaborazione delle politiche dell’UE e per esprimere le loro opinioni in maniera più efficace. Si sottolinea inoltre che alcuni parlamenti nazionali hanno iniziato a usare il dialogo politico in modo innovativo. Ciò illustra il potenziale strategico e la flessibilità offerti dal dialogo tra i parlamenti nazionali e la Commissione.

  • Dalla Commissione 116 milioni di euro alla Germania e l’Italia nella ripresa da catastrofi naturali

    La Commissione propone 116 milioni di euro di assistenza finanziaria a titolo del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) per aiutare la Germania e l’Italia a far fronte alle conseguenze delle gravi inondazioni di maggio e giugno 2024.

    La proposta di finanziamento fa seguito alle domande di assistenza del FSUE presentate dai paesi interessati, che hanno fornito alla Commissione valutazioni dei danni comprensive di stime. Il sostegno ammonterebbe a 112,07 milioni di euro per la Germania per i danni causati dalle inondazioni in Baviera e Baden-Württemberg alla fine di maggio 2024 e a 3,96 milioni di euro per l’Italia a sostegno degli sforzi di ripresa dopo le inondazioni che hanno colpito la Valle d’Aosta nel giugno 2024.

    Il sostegno del FSUE coprirà una parte dei costi delle operazioni di emergenza e di recupero, comprese la riparazione delle infrastrutture danneggiate e la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione, la salvaguardia del patrimonio culturale e le operazioni di pulizia.

    Una volta che la proposta della Commissione sarà approvata dal Parlamento e dal Consiglio, l’aiuto finanziario potrà essere erogato in un’unica rata. Gli interventi di emergenza e di recupero possono essere finanziati retroattivamente dal primo giorno della catastrofe.

  • La Commissione avvia un nuovo corso per giornalisti per rafforzare le conoscenze su UE e politica di coesione

    Dal 18 ottobre la Commissione, insieme a sei università europee e a due associazioni di giornalisti, avvia il corso online aperto e di massa (MOOC) dal titolo “Covering Cohesion Policy in Europe”. Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, aprirà l’evento con un videomessaggio.

    Il corso, volto a colmare le lacune nell’informazione giornalistica e a promuovere le conoscenze relative alla politica di coesione e ai numerosi benefici che questa apporta a regioni e città europee, è rivolto agli studenti di giornalismo, ai professionisti e a chiunque sia interessato agli affari europei.

    Nel 2022 la Commissione ha pubblicato un invito a presentare proposte del valore di 1 milione di € per produrre un corso incentrato sulla politica di coesione. La proposta vincente è stata elaborata da un consorzio di istituzioni, tra cui l’Università Tecnica di Dortmund (Germania), l’Università di Porto (Portogallo), l’Università di Breslavia (Polonia), l’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca (Romania), l’Università Aristotele di Salonicco (Grecia) e l’Università AP di Anversa (Belgio), come anche diverse organizzazioni di giornalisti.

    Il MOOC è una piattaforma di apprendimento online gratuita e interattiva disponibile in tutte le lingue dell’UE. Riguarda settori chiave quali la governance dell’UE, la politica di coesione, gli strumenti disponibili per reperire i dati dell’UE, la segnalazione transfrontaliera e il giornalismo digitale. Strutturato in 14 moduli, il corso corrisponde a un semestre completo ed è accessibile sul sito web del progetto.

  • Nuove norme per rafforzare la cibersicurezza dei soggetti critici e delle reti essenziali dell’UE

    La Commissione ha adottato le prime norme di attuazione sulla cibersicurezza dei soggetti critici e delle reti essenziali ai sensi della direttiva relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione (direttiva NIS2). L’atto di esecuzione delinea le misure di gestione dei rischi di cibersicurezza e i casi in cui un incidente deve essere considerato significativo e segnalato alle autorità nazionali da parte delle aziende che forniscono infrastrutture e servizi digitali. Si tratta di un altro passo importante per rafforzare la ciberresilienza delle infrastrutture digitali critiche europee.

    Dal 18 ottobre 2024, tutti gli Stati membri devono applicare le misure necessarie per conformarsi alle norme di cibersicurezza NIS2, comprese le misure di vigilanza e di esecuzione.

  • Gli ErasmusDays 2024 celebrano il ruolo di Erasmus+ con migliaia di eventi in tutta Europa

    Dal 14 al 19 ottobre gli #ErasmusDays 2024 metteranno in evidenza gli effetti positivi del programma Erasmus+ su istruzione, formazione, giovani e sport. Sono previsti oltre 10 000 eventi in tutto il mondo, in presenza e online, per celebrare i risultati del programma, presentarne i successi e sensibilizzare alle opportunità che offre ai discenti. Parteciperanno migliaia di studenti, tirocinanti, discenti adulti e allenatori sportivi.

    Con oltre 15 milioni di partecipanti fino ad oggi, il programma Erasmus+ è una delle iniziative europee più popolari e pilastro dello spazio europeo dell’istruzione.

    Istituiti nel 2017, oggi gli ErasmusDays celebrano il programma Erasmus+ in tutto il mondo. Dopo i Giochi olimpici e paraolimpici di Parigi il tema di quest’anno è il ruolo dello sport nella promozione della cooperazione internazionale e degli scambi culturali. Nel 2023 si sono svolti oltre 9 600 eventi in 53 paesi, e l’edizione 2024 mira a perpetuare questo successo.

  • Contraffazione: portare avanti una campagna d’informazione su tutti i media

    A distanza di molti anni da quando, al Parlamento europeo, Cristiana Muscardini, con altri  colleghi come Nicolò Rinaldi, Patrizia Toja, Susta, tutti esponenti di partiti diversi, cercarono di far passare l’obbligo della denominazione d’origine per i prodotti che entravano, da fuori, nell’Unione.

    Il Consiglio europeo, sotto le pressioni del governo tedesco aiutato da governi del nord Europa, che non hanno industrie manifatturiere, bloccò il progetto che aveva invece avuto il sostegno del Parlamento, deputati tedeschi compresi, e della Commissione.

    Se quel progetto fosse passato i consumatori e le imprese manifatturiere europee avrebbero avuto i diritti che erano e sono da anni sanciti in altri stati, dagli Stati Uniti all’India.

    Se quel progetto fosse passato si sarebbe potuta fare una più seria e decisa lotta alla contraffazione che porta ogni anno, a noi europei, un ingente danno economico ed un continuo rischio alla nostra salute e sicurezza e comunque lede il diritto del consumatore a poter acquistare in piena conoscenza di cosa acquista.

    I dati parlano chiaro: nel 2023 vi è stato un incremento del 150% di merci contraffatte sequestrate e perciò è facile immaginare quanto più alto ancora sia il numero dei prodotti irregolari che girano indisturbati e che spesso, inconsapevolmente, comperiamo.

    La Banca Mondiale ritiene che il volume d’affari per le merci contraffatte sia intorno ai 350 miliardi e la situazione continua a peggiorare per le vendite via internet, anche di prodotti sanitari falsi e pericolosi, i siti web più attivi nella vendita di merci contraffatte sono in Cina, Malesia, Indonesia e Corea.

    Nel periodo 2015/2022 in Europa vi sono state 1.800 cause per contraffazione e molte altre centinaia per violazione del diritto d’autore.

    Sono colpiti non solo i marchi del design e della moda ma anche il settore delle gomme, dei componenti d’acciaio o le penne e gli accendini del valore di pochi euro.

    La lotta alla contraffazione, che dogane e Forze dell’Ordine proseguono con gran dispendio di energie e che deve essere continuamente supportata da severi ed incrociati controlli sul web, ha bisogno di leggi più moderne ma anche di una più forte consapevolezza del consumatori, per questo andrebbe portata avanti una campagna d’informazione attraverso tutti i tipi di media.

    Aspettiamo che il governo agisca in questo senso.

  • Cristiana Muscardini sabato 12 ottobre ospite del programma ‘Caffè Europa’ in onda su Rai Radio 1

    Sabato mattina, 12 ottobre, dalle 7:50 alle 8:00 Cristiana Muscardini sarà  presente all’interno della trasmissione Caffè Europa, in onda su Rai Radio1 e condotta dalla giornalista Tiziana Di Simone. Il suo intervento è previsto in chiusura del programma.

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