UE

  • Indagine rivela atteggiamento positivo nei confronti delle auto elettriche in Europa

    Il 57% dei conducenti di automobili non elettriche sta valutando la possibilità di passare a veicoli elettrici, nonostante i costi. E’ quanto emerge da un’indagine dell’osservatorio europeo per i carburanti alternativi condotta in 12 Stati membri dell’UE.

    L’impegno dell’UE a ridurre del 90% le emissioni di gas a effetto serra nel settore dei trasporti entro il 2050 — come stabilito nel Green Deal europeo e nella strategia per una mobilità sostenibile e intelligente — è in linea con questa tendenza, sottolineando il ruolo dei veicoli a zero emissioni. Il nuovo regolamento su un’infrastruttura per i combustibili alternativi promuove la realizzazione di infrastrutture di ricarica pubbliche di facile uso in tutta l’UE.

    Con oltre 19.000 intervistati, l’indagine è una delle principali per quanto riguarda l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della mobilità elettrica. I rispondenti, suddivisi tra gli attuali conducenti di veicoli elettrici a batteria e i conducenti di veicoli non elettrici, hanno inoltre evidenziato i benefici per il clima e l’efficienza in termini di costi dei veicoli elettrici a batteria.

    Circa due terzi degli intervistati ritiene che il prezzo rimanga un grande ostacolo. Un terzo prevede tuttavia di acquistare un’automobile elettrica nei prossimi cinque anni.

    L’indagine ha coinvolto partecipanti da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Svezia.

  • L’UE ribadisce il suo impegno a sostenere i rifugiati

    In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, è stata rilasciata una dichiarazione comune della Commissione e dell’Alto Rappresentate in cui l’UE ricorda il suo impegno a sostenere i rifugiati in tutto il mondo. “Oggi oltre 120 milioni di persone sono vittime di sfollamenti forzati in tutto il mondo. In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, ribadiamo il risoluto impegno dell’UE a essere uno dei principali donatori mondiali di aiuti ai rifugiati. Ci impegniamo a intensificare gli sforzi per garantire che l’Unione rimanga un luogo di protezione e sicurezza per i rifugiati.

    Nel concreto, l’UE sta attivamente dando seguito all’impegno assunto in occasione del Forum globale sui rifugiati del 2023 di migliorare la situazione di milioni di rifugiati e sfollati forzati coinvolti in conflitti e gravi crisi umanitarie in tutto il mondo, per esempio in luoghi come Gaza, l’Ucraina, la Siria, l’Afghanistan, il Myanmar, il Venezuela, lo Yemen, il Sudan, il Ciad e la Repubblica democratica del Congo. Aiutiamo inoltre i governi ad affrontare l’apolidia e a rafforzare i loro sistemi di asilo“.

  • L’UE avvia procedimenti per la risoluzione delle controversie nei confronti dell’Algeria per difendere le imprese europee

    L’UE ha avviato un procedimento per la risoluzione delle controversie nei confronti dell’Algeria e ha richiesto consultazioni con le autorità algerine per affrontare le diverse restrizioni imposte alle esportazioni e agli investimenti dell’Unione. L’UE ritiene che, imponendo tali misure commerciali restrittive dal 2021, l’Algeria non rispetti i suoi impegni in materia di liberalizzazione degli scambi nel quadro dell’accordo di associazione UE-Algeria.

    L’obiettivo dell’UE è impegnarsi in modo costruttivo con l’Algeria al fine di eliminare le restrizioni in diversi settori di mercato, dall’agricoltura all’industria dell’autoveicolo. Le restrizioni includono un sistema di licenze di importazione che ha l’effetto di un divieto di importazione, sovvenzioni vincolate all’uso di fattori di produzione locali per i costruttori di autovetture e un massimale relativo alla proprietà straniera per le imprese che importano beni in Algeria.

    L’UE è il principale partner commerciale e il principale mercato degli scambi internazionali dell’Algeria (circa il 50,6 % nel 2023). Alla luce degli sforzi infruttuosi per risolvere la questione in via amichevole, l’UE ha compiuto questo passo per tutelare i diritti degli esportatori e delle imprese dell’UE operanti in Algeria che hanno subito ripercussioni. Le misure algerine danneggiano anche i consumatori algerini, a causa di una scelta indebitamente limitata di prodotti.

    Nel 2002 l’UE e l’Algeria hanno firmato un accordo di associazione, entrato in vigore nel 2005, che stabilisce un quadro di riferimento per la cooperazione UE-Algeria in tutti i settori, compresi gli scambi. Qualora non si riuscisse a raggiungere una soluzione, l’UE avrà il diritto, in virtù dell’accordo, di chiedere la costituzione di un collegio arbitrale.

     

  • Entra in vigore la direttiva dell’UE sulla lotta alla violenza contro le donne

    Sono entrate in vigore il 13 giugno le prime norme dell’UE sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Si stima che 1 donna su 3 dei 228 milioni di donne nell’UE abbia subisca violenza. Configurando come reato alcune forme di violenza contro le donne, comprese quelle online, e migliorando l’accesso delle vittime alla giustizia, alla protezione e all’assistenza, la direttiva mira a garantire i diritti fondamentali di parità di trattamento e non discriminazione tra donne e uomini.

    Le nuove norme sono risolute contro la violenza di genere e vietano le mutilazioni genitali femminili, i matrimoni forzati e le forme più diffuse di violenza online, come la condivisione non consensuale di immagini intime (compresa la generazione di deepfake, ossia video intimi realistici ma falsi), lo stalking e le molestie online (compreso l’invio non richiesto di immagini intime o cyberflashing). La violenza online è una questione da affrontare urgentemente, data la sua diffusione esponenziale e il suo impatto drammatico. Le nuove norme dell’UE aiuteranno le vittime di violenza online negli Stati membri che non hanno ancora configurato come reato tali atti.

    Gli Stati membri hanno tempo fino al 14 giugno 2027 per recepire la direttiva nel loro diritto nazionale.

  • I veicoli elettrici cinesi beneficiano di sovvenzioni sleali e la Commissione pone i dazi

    Nell’ambito dell’inchiesta in corso, la Commissione ha concluso in via provvisoria che la catena del valore dei veicoli elettrici a batteria in Cina beneficia di sovvenzioni sleali, che costituiscono una minaccia di pregiudizio economico per i produttori dell’UE. Sono state inoltre esaminate le possibili conseguenze e l’impatto delle misure su importatori, utilizzatori e consumatori di veicoli elettrici a batteria nell’UE. Sulla base dei risultati ottenuti, la Commissione ha stabilito in via provvisoria che è nell’interesse dell’UE porre rimedio agli effetti delle pratiche commerciali sleali constatate, istituendo dazi compensativi provvisori sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina.

    Di conseguenza, la Commissione europea ha comunicato preventivamente alle parti interessate il livello dei dazi compensativi provvisori che intende istituire sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina.

    Parallelamente, ha contattato le autorità cinesi per discutere dei risultati e per individuare le eventuali modalità per risolvere la questione. I dazi individuali che la Commissione intende applicare ai tre produttori cinesi inclusi nel campione vanno dal 17,4%;al 38,1%..

    Le conclusioni provvisorie dell’inchiesta antisovvenzioni dell’UE indicano che l’intera catena del valore dei veicoli elettrici a batteria in Cina trae enormi benefici dalle sovvenzioni sleali e che l’afflusso di importazioni cinesi sovvenzionate a prezzi artificialmente bassi rappresenta pertanto una minaccia di pregiudizio chiaramente prevedibile e imminente per l’industria dell’UE.

  • La Commissione garantisce agli Stati membri l’accesso a 665.000 dosi di vaccino contro l’influenza aviaria

    L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione, nell’ambito del mandato per la preparazione, ha firmato, a nome degli Stati membri partecipanti, un contratto quadro di aggiudicazione congiunta per la fornitura di un massimo di 665.000 dosi di vaccino prepandemico aggiornato contro il virus dell’influenza zoonotica e un’opzione per ulteriori 40 milioni di dosi per la durata del contratto.

    Il vaccino è destinato a coloro che sono più esposti alla potenziale trasmissione dell’influenza aviaria da volatili o animali, come i lavoratori degli allevamenti di pollame e i veterinari. Mira a prevenire la diffusione o i potenziali focolai di influenza aviaria in Europa, proteggendo i cittadini e i mezzi di sussistenza. Si tratta inoltre dell’unico vaccino preventivo contro l’influenza aviaria zoonotica attualmente autorizzato nell’UE.

  • Chi semina vento raccoglie tempesta

    Il distacco degli elettori dalla partecipazione al voto non è indifferenza verso l’Europa ma allontanamento dalla politica partitica dalla quale non si sentono rappresentati.

    Al di là dei successi di chi ha ottenuto un miglioramento dei propri risultati, che vanno conteggiati su un minor numero di votanti, la diminuzione sempre più consistente della partecipazione è un pessimo segnale per la democrazia.

    Abbiamo avuto una campagna elettorale nella quale si è parlato di tutto meno che dei problemi che l’Europa deve risolvere e delle sfide che tutti insieme dobbiamo affrontare, all’interno dell’Unione e nel mercato mondiale, quello politico e quello economico.

    Nonostante siano state elezioni preferenziali che, attraverso la scelta dei cittadini, dovrebbero portare al Parlamento europeo deputati capaci e incentrati sui temi europei, i movimenti politici hanno candidato leader di partito, che in Europa non andranno, o figure, in genere, più legate ad interessi di categoria o di schieramento partitico che tesi ad una visione di ampio respiro con la necessaria conoscenza geopolitica.

    La campagna elettorale è trascorsa rimpallandosi polemiche e immaginando le più diverse alleanze future.

    I partiti hanno da tempo eliminato i luoghi di incontro pensando che qualche aperitivo ed i social avrebbero potuto sostituire volantini, programmi, comizi, dibattiti, sezioni, ed in televisione hanno mandato solo i big che in Europa non sarebbero andati così l’elettore si è sentito sempre più lontano, di elezione in elezione, sempre più indifferente e disamorato.

    L’astensionismo delle precedenti competizioni elettorali non è servito a nulla perché per i partiti, per tutti, la democrazia non è partecipazione: meno elettori votano e più possono sperare di fare eleggere chi vogliono.

    Molti diranno di avere vinto, altri giustificheranno quanto non hanno conquistato dicendo che non sono stati capiti, tutti continueranno come prima e gli elettori continueranno a non votare e la democrazia sarà sempre più a rischio, non è un problema di destra o sinistra ma un problema di valori e di politica, quella politica che c’è sempre meno.

    La maggioranza degli italiani non ha votato ed ora cosa cambierà? Chi ammetterà che bisogna cambiare, chi continuerà come prima?

    Ritornare a parlare ed a confrontarsi con le persone, senza proclami e promesse, sarebbe un inizio nuovo ma nessuno ha l’umiltà di ammettere di avere sbagliato nonostante i buoni risultati personali.

  • Temperatura delle acque troppo calda e vita marina che scompare: Borrell e Sinkevičius lanciano l’allarme In occasione della Giornata mondiale degli oceani

    “Le temperature degli oceani non sono mai state così alte e la vita marina sta scomparendo a un ritmo senza precedenti, mettendo così a rischio il pianeta. I nostri oceani, che sono il più grande pozzo di assorbimento del carbonio del pianeta, non possono aspettare un’inversione di questa drammatica evoluzione, e nemmeno noi”. E’ quanto hanno dichiarato, congiuntamente, l’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell e il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius in occasione della Giornata mondiale degli oceani. 

    “A partire dalla Giornata mondiale degli oceani dello scorso anno, siamo stati testimoni di promettenti progressi nell’ambito della protezione degli oceani. Il 19 giugno 2023 è stato adottato un accordo storico sulla conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica marina in alto mare, noto come accordo sulla biodiversità nelle zone non soggette a giurisdizione nazionale. Con il voto del Parlamento europeo del 24 aprile, l’Unione europea si sta avvicinando alla sua ratifica”, continuano. E aggiungono: “Il compito che ci spetta ora è di raggiungere 60 ratifiche dell’accordo affinché possa entrare in vigore ed essere efficacemente attuato. Puntiamo a raggiungere l’obiettivo entro giugno 2025, quando si terrà la Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani in Francia.

    In occasione della 9° conferenza ‘Our Ocean’, tenutasi in Grecia all’inizio dell’anno, l’UE ha assunto 40 nuovi impegni che puntano a ottenere oceani sicuri, puliti, sani e gestiti in modo sostenibile

  • Appello al voto per l’Europa

    Domani e domenica si vota per il Parlamento europeo, un voto che ci consente di scegliere con la preferenza chi ci dovrà rappresentare fisicamente e politicamente in Europa.

    Andiamo a votare in libertà e coscienza per una Europa più forte ed unita sui grandi temi, dalla politica estera alla difesa comune, meno burocratica e invasiva verso gli Stati nazionali, un’Europa che sappia affrontare la grande sfida: rimanere un mercato debole di fronte alle pressioni delle grandi potenze o diventare finalmente una realtà politica ed economica capace di difendere i propri legittimi interessi e la democrazia e la libertà dei suoi amici ed alleati

    Votare è un diritto, votare è un dovere.

  • Forum dell’UE su Internet: accolti nuovi membri per contrastare i contenuti nocivi e illegali online

    Il Forum dell’UE su Internet (FEI) accoglie nuovi membri: sono entrati a farne parte Amazon, Sound Cloud, Mistral AI, DailyMotion e l’Istituto per il dialogo strategico (un’organizzazione della società civile), che si aggiungono ad altre 17 imprese tecnologiche che fanno già parte del Forum, insieme agli Stati membri, alle istituzioni e alle agenzie dell’UE, al Forum Internet mondiale per la lotta al terrorismo e al Centro antiterrorismo delle Nazioni Unite. Tutti i membri avranno un ruolo attivo nella lotta ai contenuti nocivi e illegali online.

    Nel corso dell’intero mandato la Commissione ha attuato la strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza, il programma di lotta al terrorismo e la strategia dell’UE per la lotta alla criminalità organizzata. Ciò ha permesso di adottare misure concrete per combattere il terrorismo in tutte le sue forme, sia online sia offline. In particolare, la Commissione si è adoperata per garantire un Internet più sicuro e ha adottato diverse iniziative in questo ambito, tra cui il regolamento sui contenuti terroristici online.

    Il Forum dell’UE su Internet, varato dalla Commissione nel dicembre 2015, lotta contro l’uso improprio di Internet a fini di estremismo violento e terrorismo, abuso sessuale online su minori, traffico di stupefacenti e tratta di esseri umani online.

Pulsante per tornare all'inizio