UE

  • La Commissione si attiva per promuovere gli autori europei tra i giovani

    Il 27 marzo 2023 la Commissione la lanciato la prima edizione della Giornata degli autori europei. La giornata, da ora innanzi, sarà l’occasione per riavvicinare le giovani generazioni ai libri e per mostrare loro come la lettura di libri possa essere uno strumento di arricchimento individuale. Sono soprattutto gli alunni del ciclo di insegnamento secondario a poter trarre dalla lettura le risorse per affrontare le sfide sociali e personali cui devono fare fronte. La nuova ricorrenza annuale punta anche a promuovere la ricchezza e la diversità della letteratura europea e offre l’opportunità di evidenziare l’importanza dei programmi e delle iniziative attuate nei singoli paesi europei per promuovere la lettura.

    Le scuole secondarie di tutta Europa sono state incoraggiate a organizzare sessioni di lettura svolte da un autore, una persona famosa o un rappresentante del mondo editoriale per parlare agli alunni delle diverse professioni coinvolte nell’edizione di un libro, dall’autore all’illustratore, al traduttore al redattore, ecc. Sono più di 1.000 le scuole, sparse in tutta l’Europa, che hanno organizzando sessioni di lettura in occasione della Giornata degli autori dell’UE 2023.

    Quest’anno ben 100 autori europei hanno visitato le scuole per leggere agli studenti estratti delle proprie opere e incoraggiarli così a scoprire gli autori europei. Le visite degli autori europei sono state organizzate dalla Commissione in collaborazione con il Consiglio europeo degli scrittori e il consorzio del Premio dell’Unione europea per la letteratura.

    Sempre il 27 marzo, per tutta la giornata, a Sofia (Bulgaria) si è svolta la conferenza per la Giornata della conferenza degli autori europei, dedicata alla promozione della lettura. La conferenza ha visto riuniti rappresentanti dei ministeri della cultura e dell’istruzione dei paesi dell’UE, delle istituzioni pubbliche e delle ONG nazionali attive nel settore editoriale nonché di organizzazioni che rappresentano il settore a livello europeo. E’ stata un’opportunità per condividere esempi e buone pratiche sulle possibili modalità di collaborazione tra il sistema dell’istruzione e il settore editoriale, al fine di promuovere la lettura nelle scuole a livello locale, nazionale ed europeo. La conferenza potrà essere seguita online.

    In occasione della Giornata degli autori europei l’invito è stato quello di condividere sui social media la foto di un libro del proprio autore europeo preferito, usando l’hashtag #ReadWithEurope.

  • La Commissione approva l’“Olio Campania” come nuova indicazione geografica protetta

    La Commissione ha approvato l’“Olio Campania” come indicazione geografica protetta (IGP).

    La denominazione “Olio Campania” è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive prodotte esclusivamente in Campania. Il clima della regione, caratterizzato da estati secche e calde, è fortemente vocato all’olivicoltura. Accanto ai fattori ambientali, anche quelli più direttamente legati all’azione dell’uomo, come le tecniche agronomiche e le tecniche estrattive, hanno contribuito alla qualità dell’olio della Campania. La reputazione della denominazione “Olio Campania” poggia sullo stretto e antico legame fra territorio, ulivo, olio e olivicoltura, tuttora emblematico della regione Campania.

    La nuova denominazione sarà aggiunta all’elenco dei 1 617 prodotti agricoli già protetti.

  • Il FEI e CGM Finance firmano un accordo da 18,75 milioni di euro per sostenere le imprese sociali in Italia

    Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), sostenuto da InvestEU, fornirà una garanzia del valore di 18,75 milioni di euro a CGM Finance per finanziare investimenti nelle imprese sociali in Italia. Questa transazione si realizza nella cornice del programma della Commissione europea InvestEU, volto a mobilitare 372 miliardi di euro entro il 2027 in investimenti a favore delle priorità politiche dell’UE.

    Grazie a questo accordo, CGM Finance aumenterà i finanziamenti alle imprese sociali italiane, cioè alle organizzazioni impegnate in attività a forte impatto sociale, fondate su un modello che antepone le persone al profitto.

    Nel dettaglio, il FEI metterà a disposizione un importo di 18,75 milioni di euro — incrementabile fino a un massimo di 25 milioni di euro — in garanzie a favore di imprese sociali e start-up per prestiti approvati da CGM Finance nel triennio 2023-2025.  Il tasso di copertura del rischio potrà raggiungere l’80% del valore iniziale del finanziamento e la garanzia si estenderà fino a un massimo di 12 anni dopo la fine del periodo di iscrizione.

    CGM Finance sarà così in grado di ampliare ulteriormente il proprio sostegno alle imprese sociali, riducendo il rischio e finanziando anche le realtà più giovani e più piccole. Il buon margine di copertura del rischio consentirà a CGM di ridurre al minimo eventuali rischi futuri e di investire quindi in un più ampia cerchia di progetti e imprese innovativi.

    Si tratta della terza operazione conclusa tra il FEI e CGM Finance dal 2019. Grazie ai due fondi di garanzia pre-esistenti, uno nell’ambito del programma dell’UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI ) e l’altro tramite il Fondo di garanzia paneuropeo (EGF) — CGM Finance ha finanziato complessivamente ben 126 imprese erogando finanziamenti garantiti per quasi 25 milioni di €.

  • InvestEU: dal FEI garanzie pari a 60 milioni di euro a Tenax per promuovere la sostenibilità, innovazione e digitalizzazione delle PMI e mid-cap italiane

    Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) fornisce due garanzie del valore complessivo di 60 milioni di euro a Tenax Sustainable Credit Fund, un fondo gestito da Tenax. Queste garanzie consentiranno un più agevole accesso ai finanziamenti da parte delle PMI e piccole mid-cap italiane attive negli ambiti della Sostenibilità, Innovazione & Digitalizzazione. Le transazioni si realizzano nella cornice del programma InvestEU, volto a mobilitare 372 miliardi di euro entro il 2027 in investimenti che a favore delle priorità politiche dell’Unione europea.

    Tenax Sustainable Credit Fund è il quarto fondo di private debt di Tenax Capital ed è stato recentemente lanciato in partenariato con Intesa Sanpaolo per investire nel mercato societario italiano. Il fondo si propone di raggiungere una dimensione di 300 milioni di euro, un obiettivo realizzabile coinvolgendo investitori istituzionali italiani ed europei attivi nel mercato del private debt. Il fondo sarà conforme all’articolo 8 del regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), al fine di promuovere le caratteristiche ambientali o sociali (ESG).

    Grazie alla garanzia di InvestEU per l’innovazione e la digitalizzazione, Tenax Sustainable Credit Fund sarà in grado di potenziare il proprio sostegno alle imprese orientate all’innovazione e alla digitalizzazione. La garanzia di InvestEU, accordata per l’ambito di intervento relativo alla sostenibilità, consentirà a Tenax Sustainable Credit Fund di ampliare il supporto alla trasformazione sostenibile dell’economia, nonché agli investimenti green da parte delle PMI e delle mid-cap.

  • Un inverno eccezionalmente secco e mite colpisce il sud e l’ovest dell’UE

    In vista della Giornata mondiale dell’acqua, della conferenza delle Nazioni unite sull’acqua che si terrà a New York, e della prossima relazione di sintesi del gruppo di esperti intergovernativi sui cambiamenti climatici, il Centro comune di ricerca della Commissione ha pubblicato una nuova relazione sulle siccità in Europa, da cui emerge che la maggior parte dei paesi del sud e dell’ovest dell’UE sono colpiti da una siccità causa di preoccupazioni crescenti per l’approvvigionamento idrico, l’agricoltura e la produzione di energia.

    A causa di un inverno eccezionalmente secco e mite, si riscontrano anomalie già considerevoli nell’umidità del suolo e nella portata dei fiumi, specialmente in Francia, in Spagna e nel Nord Italia. L’accumulo di neve nella regione alpina è stato ben al di sotto della media, persino a quella dell’inverno 2021-2022. Il risultato sarà una riduzione sostanziale del contributo dello scioglimento delle nevi alle portate dei fiumi nella regione perialpina nella primavera e all’inizio dell’estate 2023.

    Le precipitazioni delle prossime settimane saranno cruciali per determinare l’andamento della siccità attuale e dei suoi effetti. L’Europa e la regione mediterranea potrebbero andare incontro a un’estate estrema, simile a quella del 2022. La relazione raccomanda un monitoraggio attento e un uso appropriato dell’acqua, come pure l’attuazione di strategie di adattamento settoriali mirate e una cooperazione rafforzata, in quanto si prevede che tali modelli climatici e metereologici saranno più frequenti in futuro.

    Condizioni climatiche più calde e secche del normale si manifestano anche nel sud e nell’est della regione mediterranea, dove una grave carenza di precipitazioni colpisce il Maghreb e la Turchia, come evidenziato nel bollettino MARS del Centro comune di ricerca sull’Africa del Nord..

    Durante la prossima conferenza delle Nazioni unite sull’acqua, l’UE unirà gli sforzi per fronteggiare la crisi mondiale dell’acqua e garantire la sicurezza idrica a tutti, annunciando 33 impegni ad agire subito, compreso quello sulla resilienza alla siccità.

  • Sbloccare il potenziale dei dati sugli appalti pubblici dell’UE

    Insieme alla sua comunicazione sui 30 anni del mercato unico, la Commissione rivela il piano per costruire uno spazio europeo di dati sugli appalti pubblici. Il piano descrive l’architettura di base, l’insieme degli strumenti di analisi da attuare entro la metà del 2023 e i dati sugli appalti pubblicati a livello europeo da rendere disponibili nel sistema per quella scadenza. Entro la fine del 2024 tutti i portali di pubblicazione nazionali aderenti dovranno essere connessi, i dati storici pubblicati a livello europeo dovranno essere integrati e l’insieme degli strumenti di analisi dovrà essere ampliato.

    Lo spazio di dati sugli appalti pubblici riunirà dati sulle gare d’appalto, dalla preparazione all’esito. Attualmente tali dati sono sparsi in formati diversi e a diversi livelli, ovvero europeo e nazionale. Lo spazio di dati fornirà un nuovo quadro di informazioni grazie a un insieme di strumenti analitici all’avanguardia, che include tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, come l’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale. Tutto ciò permetterà spese pubbliche più mirate e trasparenti, migliorerà l’accesso alle gare d’appalto per le aziende, in particolare le piccole e medie imprese, e potenzierà l’elaborazione di politiche basate sui dati. Queste tecnologie aiuteranno inoltre gli acquirenti pubblici e le imprese a migliorare le loro strategie di investimento e di offerta, e forniranno a tutte le parti interessate una maggiore trasparenza e un miglior rapporto qualità-prezzo.
    Il settore pubblico, che in tutta l’UE vale più di 2 miliardi di euro all’anno, vale a dire quasi il 13,6% del PIL dell’Unione, dovrebbe fare la sua parte nel sostenere le industrie verdi. Lo spazio di dati sugli appalti pubblici permetterà alle autorità pubbliche di condividere le migliori prassi anche per un uso più mirato dei fondi pubblici a favore delle industrie verdi.

    Come sottolineato nella relazione annuale sul mercato unico 2023, sfruttare il potenziale dei dati è essenziale per far sì che il mercato unico realizzi appieno il suo potenziale in termini di sostegno alla resilienza e alla competitività dell’economia europea.

  • Azioni Marie Skłodowska-Curie: 429 milioni di euro a sostegno di dottorandi altamente qualificati

    La Commissione ha annunciato i risultati delle Azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA) 2022 per le reti di dottorato. 149 programmi di dottorato di eccellenza riceveranno un totale di 429,4 milioni di euro da utilizzare per formare oltre 1.650 dottorandi altamente qualificati, stimolandone il talento e l’occupabilità a lungo termine. Di questi programmi, 14 dottorati industriali formeranno ricercatori e ne svilupperanno le competenze al di fuori dell’ambiente accademico, in particolare nell’industria, nelle aziende e nel settore pubblico, mentre 12 dottorati congiunti offriranno una formazione integrata che porterà al conseguimento di titoli congiunti o multipli.

    I programmi selezionati riguardano tutte le discipline scientifiche e permetteranno di fare ricerca in aree quali la progettazione di materiali avanzati e di componenti per nuovi sistemi di accumulo dell’energia, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella ricerca sulla sicurezza stradale, o lo studio di nuove terapie contro le ricadute e le metastasi del cancro causate dalle cellule staminali.

    I programmi di dottorato finanziati sono attuati da partenariati internazionali che coinvolgono oltre 1.100 organizzazioni con sede in 62 paesi dell’UE, paesi associati a Orizzonte Europa e altri. Di queste organizzazioni 403 appartengono al settore privato e 796 al settore pubblico. Dal 2014 le Azioni Marie Skłodowska-Curie hanno finanziato 1 330 programmi di dottorato.

    L’apprendimento lungo tutto l’arco della vita rientra fra le priorità dell’Anno europeo delle competenze 2023, che verterà sull’aiutare le persone ad acquisire le competenze necessarie per ottenere posti di lavoro di qualità.

  • Il fil rouge tra Mes e PNRR

    Come sempre la politica italiana degenera in uno spettacolo poco edificante sul dibattito relativo ad uno strumento finanziario eccezionale, come dovrebbe essere il Mes.

    Questa nuova forma di sostegno straordinario di finanzia pubblica europea rappresenta, andrebbe sempre ricordato, l’estrema ratio in caso di una crisi finanziaria di un determinato Stato appartenente all’Unione Europea.

    In altre parole, il Mes o ex Fondo Salva Stati, i cui dirigenti godono comunque di uno scudo penale e civile, interviene con l’obiettivo di fornire risorse straordinarie ad uno Stato che non riesca più a finanziarsi attraverso le emissioni di titoli del debito pubblico.

    Contemporaneamente viene riconosciuta, sempre al medesimo organismo, anche la possibilità di imporre allo Stato richiedente l’adozione di misure fiscali eccezionali una sorta di patrimoniale sugli immobili o ricchezze private o un aumento della pressione fiscale con l’obiettivo di riportare ad un nuovo equilibrio il rapporto debito pubblico/PIL anche attraverso una sua ristrutturazione.

    Risulta assolutamente fuori luogo, quindi, anche solo immaginare di utilizzare queste risorse straordinarie del Mes per sostenere interventi di aumento della dotazione finanziaria nella sanità pubblica o per fronteggiare eventuali crisi bancarie.

    Si aggiunga poi, e proprio in considerazione dell’utilizzo degli stessi fondi straordinari europei del PNRR destinati solo ad interventi infrastrutturali per accrescere a produttività del sistema economico italiano, come invece vengano utilizzati per finanziare metrobus cittadini (5/600 milioni a Padova) o per il rifacimento di scalini di parchi pubblici (Trentino Alto Adige).

    L’effetto complessivo emerge evidente, lasciando così inalterato il quadro complessivo e competitivo del sistema economico italiano.

    Tornando, quindi, al Mes il governo in carica correttamente non lo ratifica, consapevole ed allarmato da una classe politica e dirigente in grado di utilizzare uno strumento straordinario e trasformarlo in ordinario ma con straordinari effetti negativi (fiscali) per i cittadini.

    Anche solo partendo da una banale analisi relativa all’utilizzo dei fondi straordinari del PNRR si evidenzia il cristallino tradimento della sua funzione istitutiva, per la sola responsabilità dello stesso governo quanto delle giunte regionali e comunali.

    Quindi, in considerazione di questa accertata irresponsabilità, il solo ipotizzare un utilizzo di queste risorse straordinarie ed emergenziali per sostenere la spesa pubblica sanitaria o per una crisi bancaria determinerebbe sicuramente una ristrutturazione del debito, a suon di patrimoniali ed aumento della pressione fiscale, esattamente come avviene ora con il PNRR.

  • Il Vicepresidente esecutivo Timmermans e la Commissaria Ferreira a Torino per il Forum delle città 2023

    Giovedì 16 e venerdì 17 marzo Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, ed Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, saranno a Torino per partecipare alla quinta edizione del Forum delle città 2023.

    Organizzato dalla Commissione, si tratta di un evento biennale che riunisce le principali parti interessate a livello europeo, nazionale, regionale e locale che si impegnano per un futuro urbano più verde, equo e sostenibile per tutti. Parteciperanno anche rappresentanti delle città ucraine di Lviv e Kopychentsi.

    La Commissaria Ferreira darà avvio al forum insieme a Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, e ad Alexander Jevšek, Ministro sloveno per la Coesione e lo sviluppo regionale.

    Venerdì alle ore 14.00 il Vicepresidente esecutivo Timmermans pronuncerà il discorso di apertura prima del dibattito con alcuni sindaci. A margine terrà un incontro bilaterale con il Sindaco di Torino, e durante la mattinata parteciperà a Bra all’inaugurazione dell’anno accademico presso l’Università degli Studi di Scienze gastronomiche.

  • Campi profughi a gestione europea, Cristiana Muscardini scrive alla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metzola

    A seguito dell’articolo sul problema migranti pubblicato da Il Patto Sociale lo scorso 8 marzo, l’On Muscardini ha scritto alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metzola.

    Nella lettera si chiede che la Presidente 1) si faccia promotrice, presso le altre Istituzioni europee, della costituzione di campi profughi a gestione europea, previo accordo con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo nei quali i migranti vivono spesso in condizioni disumane  e dai quali  partono verso l’Europa, incontrando anche la morte; 2) di costituire una delegazione di parlamentari europei con lo scopo di visitare i campi profughi di questi paesi per potere concretamente relazionare sulle condizioni di vita dei migranti.

    Dopo la notizia arrivata dall’intelligence che segnala la reale possibilità dell’arrivo, specie dalla Libia, di centinaia di migliaia di migranti l’On. Muscardini ha inoltre dichiarato che: “vi può essere una specifica regia dietro l’aumento di questo esodo. Vi sono noti interessi a cercare di dividere, destabilizzare l’Europa, tuttora priva di una politica comune efficace anche sul tema immigrazione. L’arrivo di centinaia di migliaia di extracomunitari porterebbe a nuove tensioni tra i paesi membri stornando in parte l’attenzione dagli aiuti all’Ucraina. Per questo andrebbe valutato quanto la presenza russa e della Wagner in Libia, possa influire su quanto sta avvenendo, tenuto conto dell’aumento esponenziale di sbarchi dall’inizio della guerra e delle sanzioni europee alla Russia”

    On. Roberta Metzola

    Presidente del Parlamento europeo

    Rue Wiertz, 600

    1047 Bruxelles

    Milano, 13 marzo 2022

    Gentile stimata Presidente,

    sono stata per 25 anni parlamentare europeo e ora mi sento in dovere di rivolgermi a lei per alcune proposte e considerazioni sul tema immigrazione.

    Non staremo a ripetere che l’immigrazione è un problema che l’Europa non ha affrontato a tempo debito e che anche ora, per problemi politici nazionali, lunghezze burocratiche ed istituzionali, non riesce a risolvere con la necessaria tempestività.

    Non tutti sembrano conoscere, con la sufficiente chiarezza, la reale situazione dei campi profughi esistenti da anni non solo in vari Paesi africani, campi a volte gestiti o controllati dall’Unhcr, a volte da autorità locali o da nessun soggetto istituzionale.

    Nei campi, abitati da centinaia di migliaia di persone disperate, senza nulla, non vi è un minimo di vita dignitoso, si consumano inaudite violenze e si propagano malattie ed epidemie mentre i bambini perdono ogni speranza di poter aspirare ad un futuro degno.

    Come pensare di fermare la disperata volontà di tanti di scappare per cercare, anche a rischio della morte, di attraversare il Mediterraneo e arrivare in Europa? Non certo soltanto fermando gli scafisti, né facendo ipotetici accordi con governi, come quello libico, che non possono garantire sicurezza neppure a se stessi, o che hanno un concetto della libertà e dei diritti inesistente.

    Penso che si potrebbe cercare un accordo dell’Europa con Paesi come Marocco, Tunisia, Egitto, in base al quale l’Unione prenda in affitto per tot anni aree sufficienti per costruire campi profughi organizzati come veri villaggi, con scuole, negozi, luoghi dove le persone possano vivere senza torture e vessazioni e i più giovani possano studiare, imparare un mestiere per essere pronti alla vita sia in Europa che tornando nei loro Paesi una volta terminati guerre e terrorismo. Campi villaggio ovviamente sotto il controllo di personale europeo.

    Gli Stati dell’Unione spendono molto per la cooperazione e gli aiuti ai Paesi più poveri che però non arrivano agli abitanti dei villaggi africani, privi di acqua e condannati a non poter né coltivare né allevare. Siccità significa carestia, morte per fame, chi non tenterebbe di scappare?

    E’ cosi difficile dare vita subito a progetti per i pozzi e la desalinizzazione nei villaggi?

    Chi, potendo provare, non tenterebbe di scappare dall’Afghanistan, dalla Somalia, dai lager libici?

    Possiamo dimostrare con nuove iniziative che il grado di civiltà della nostra parte di Occidente è capace di impedire che noi si sia sopraffatti da un’immigrazione incontrollata e che coloro che fuggono trovino la morte.

    I campi come quelli terribili vicino a Garrissa in Kenya, gestiti dalle Nazioni Unite, non ci competono ma quanto avviene nei Paesi sulle coste del Mediterraneo,Turchia compresa, è un nostro problema.

    Credo inoltre si debba chiedere, visti i recenti numerosi sbarchi e la notizia che ci sono decine di migliaia di persone pronte ad imbarcarsi dalla Libia, se non ci sia dietro un disegno specifico dovuto alla presenza russa e della Wagner. Sappiamo infatti che l’arrivo di altre decine di migliaia di immigrati potrebbe destabilizzare l’Unione ed i rapporti tra i suoi membri e questo sarebbe vantaggioso per la Russia. Non sono forse aumentate gli sbarchi da quando è noto l’appoggio europeo all’Ucraina?

    La ringrazio per l’attenzione, spero che Lei possa dare un forte segnale e che valuti l’invio di una delegazione del PE col compito di visitare i campi profughi siti nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Se i parlamentari vedranno coi propri occhi forse riusciranno a smuovere le istituzioni europee e i loro governi.

    In attesa di cortese risposta Le rinnovo il mio vivo apprezzamento per il suo lavoro.

    Cristiana Muscardini

    Alcuni esempi

    Algeria

    Quattro campi a sud est della città di Tindouf accolgono circa 175.000 persone su un altopiano desertico. Risalgono agli anni 70.

    Etiopia

    Il campo di Nguenyyiel nella regione di Gambella ospita 424mila persone. L’Unhcr è attiva nel Paese.

    Gibuti

    Il campo di Marzaki accoglie profughi dallo Yemen.

    Kenya,

    A Dadaab contea di Garissa 350mila persone sono distribuite in 5 campi. La gestione dei migranti avviene in collaborazione con l’Unhcr.

    Libia

    Misrata, Khoms e Tajoura erano centri di detenzione di migranti intercettati in mare, risultano ufficialmente chiusi dal 2019.

    Marocco

    I campi sono suddivisi in 5 wilaya (province) che derivano il nome da 5 città del Sahara occidentale, ora territorio occupato: El Aaiun, Auserd, Smara, Dakhla e più recentemente anche Capo Bojador che ha inglobato il piccolo campo 27 Febbraio, costituito dal collegio femminile; infine Rabouni.

    Siria

    Campi profughi al Hol (60-70mila persone, perlopiù bambini) e al Roj. Il campo Shallash, a nord di Raqqa, in una zona vicina al confine con la Turchia, ospita circa 300 persone. L’Unhcr fornisce assistenza.

    Tunisia

    Er-roued, a 20 km da Tunisi, è un campo di recente istituzione. Prima c’erano i campi di Sfax, Medenine, Zarzis, nel Sud del Paese. L’Unhcr è attiva nel Paese.

    Turchia

    Campi profughi Nizip 1 e Nizip 2. Il campo profughi di Boyunyogun nei pressi della cittadina di Altınözü nella provincia di Hatay/Antiochia a pochi chilometri dal confine siriano, ospita circa 5.000 persone; sul confine ci sono altri 3 campi profughi analoghi e un quinto è in costruzione. E ancora: struttura informale (non ufficiale) presso Izmir; nel 2018 c’erano 21 Temporary Accomodation Centers (TACs) locati nelle province turche a ridosso del confne siriano vicino le 10 città di Sanlurfa, Gaziantp, Hatay, Kilis, Osuaniye, Adana, Mardin, Adiyauan, Malatya e Kahrauanuarasxii.

    L’Unhcr collabora con le autorità del Paese.

    Uganda

    I 10 campi profughi operativi sono: Achol Pii e Palabek nel nord del paese (ospitano per lo più rifugiati del Sud Sudan); Bidi Bidi, Imvempi, Rhino, Palorinya e Pagirinya situati nel nordovest del Paese ed essi pure hanno in maggioranza rifugiati sud-sudanesi. Kyakaii, Nakivale e Kyangwali si trovano nell’Uganda dell’ovest e ospitano rifugiati da Repubblica democratica del Congo, Rwanda ed Eritrea. Mentre Kiryandongo – nell’area centronord del Paese ospita profughi da Sud Sudan, Repubblica democratica del Congo ed Eritrea. Infine Kampala ospita rifugiati da Repubblica democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Rwanda, Burundi e Sud Sudan.

    L’Unhcr è presente nel Paese.

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