UE

  • L’UE adotta un nuovo regolamento sul metano per monitorare e ridurre le emissioni nocive di combustibili fossili all’interno e al di fuori dell’Europa

    La Commissione adotta la prima normativa europea volta a monitorare e ridurre efficacemente le emissioni di metano prodotte dal settore energetico in Europa e nel mondo.

    Il nuovo regolamento obbliga l’industria europea del gas fossile, del petrolio e del carbone a misurare, monitorare, comunicare e verificare correttamente le proprie emissioni di metano, conformemente alle più stringenti norme di monitoraggio, e ad adottare misure per ridurle. Vieta inoltre il rilascio in atmosfera e la combustione in torcia nei settori del petrolio e del gas, salvo in circostanze inevitabili, specie per motivi di sicurezza.

    Poiché l’Europa continua a importare la maggior parte dell’energia fossile che consuma, il regolamento riguarderà anche le emissioni di metano prodotte dai combustibili fossili importati e introdurrà progressivamente requisiti più rigorosi per garantire che agli esportatori si applichino gradualmente gli stessi obblighi di monitoraggio, comunicazione e verifica degli operatori dell’UE.

    La Commissione istituirà inoltre uno strumento di monitoraggio mondiale degli emettitori di metano e un meccanismo di allarme rapido per gli eventi a super emissione al fine di condividere informazioni sull’entità, sulla ricorrenza e sull’ubicazione delle fonti con elevate emissioni di metano all’interno e all’esterno dell’UE. Grazie a questo strumento, la Commissione potrà chiedere informazioni rapide sulle misure adottate dai paesi interessati per contrastare tali fughe.

  • La Commissione celebra il 20° anniversario dei master congiunti Erasmus Mundus

    Bruxelles celebra i 20 anni di Erasmus Mundus e per l’occasione l’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA) ha pubblicato lo studio d’impatto “20 anni di Erasmus Mundus: impatto trasformativo e percorsi per il futuro“, che evidenzia come in 20 anni Erasmus Mundus abbia contribuito a migliorare la qualità dell’istruzione e della collaborazione internazionale negli istituti di istruzione superiore in Europa. Dall’avvio del programma, quasi 50 000 studenti provenienti da 179 paesi hanno partecipato ai master Erasmus Mundus e più di 34 000 studenti hanno ricevuto una sovvenzione dall’UE.

    Erasmus Mundus è un’azione europea di cooperazione nell’istruzione superiore finanziata dal programma Erasmus+ dell’UE che sostiene la creazione di prestigiosi master internazionali congiunti, concepiti ed erogati da un gruppo di università in Europa e nel resto del mondo. Le borse di studio finanziate dall’UE sono assegnate ai candidati che si sono classificati nelle prime posizioni della graduatoria, a copertura di tutti i costi per il conseguimento di un master congiunto in due o più istituti di istruzione superiore.

    L’UE sta investendo circa 1 miliardo di euro in Erasmus Mundus, di cui 153,1 milioni per l’invito a presentare proposte del 2024.

  • Aspettative dei cittadini dell’UE in vista delle elezioni

    Secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro standard pubblicato il 23 maggio gli europei desiderano un’UE più forte e più indipendente, soprattutto di fronte alle attuali sfide globali, e mostrano un crescente ottimismo riguardo al futuro.

    Più di tre quarti degli europei (77%) sono favorevoli a una politica di sicurezza e di difesa comune tra i paesi dell’UE, mentre oltre sette cittadini dell’UE su dieci (71%) concordano sulla necessità dell’UE di rafforzare la sua capacità di produrre attrezzature militari. Allo stesso tempo quasi sette cittadini dell’UE su dieci (69%) sono favorevoli a una politica estera comune degli Stati membri. Oltre due terzi dei cittadini concordano sul fatto che l’UE sia un luogo di stabilità in un mondo in difficoltà (67%) e che l’UE dispone di poteri e strumenti sufficienti per difendere gli interessi economici dell’Europa nell’economia globale (69%).

    Secondo gli europei, l’ambito prioritario dell’azione dell’UE a medio termine è quello della sicurezza e della difesa (34%), seguito a breve distanza da clima e ambiente (30%). La sanità (26%) si colloca al terzo posto e l’economia e la migrazione al quarto (25% per entrambe). Allo stesso tempo quasi la metà (46%) di tutti i cittadini ritiene che nel breve termine la garanzia di pace e stabilità avrà il maggiore impatto positivo sulla loro vita, seguito dalla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, sanitario e industriale nell’UE (28%), dalla creazione di maggiori opportunità di lavoro e dalla gestione della migrazione (26%).

    Per quanto riguarda la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, quasi nove intervistati su dieci (87%) si esprimono positivamente sulla fornitura di sostegno umanitario alle persone colpite dalla guerra e più di otto su dieci (83%) concorda con l’accoglienza nell’UE delle persone in fuga dalla guerra. Il 72% dei cittadini dell’UE sostiene le sanzioni economiche nei confronti del governo, delle imprese e dei cittadini russi, e il 70% è favorevole alla fornitura di sostegno finanziario all’Ucraina. Sei su dieci approvano la concessione all’Ucraina dello status di paese candidato all’adesione all’UE e il finanziamento dell’UE per l’acquisto e la fornitura di attrezzature militari all’Ucraina.

    Tra le crisi più recenti, l’invasione russa dell’Ucraina ha avuto la maggiore influenza sul modo in cui i cittadini dell’UE guardano al futuro (42%), seguita dalla pandemia e da altre crisi sanitarie (34%) e dalla crisi economica e finanziaria (23%).

    La percezione della situazione dell’economia europea è migliorata dall’autunno 2023: il 47% degli intervistati la considera ora “buona”, il livello più alto dal 2019. Una pluralità di cittadini (45%) ritiene che la situazione economica europea rimarrà stabile nei prossimi 12 mesi. La tendenza positiva si riflette anche nel sostegno all’euro che resta stabilmente elevato, sia nell’UE nel suo complesso (70%) che nella zona euro (78%).

    In vista delle elezioni europee, quasi tre quarti degli intervistati (74%) affermano di sentirsi cittadini dell’UE, ancora una volta il livello più alto in oltre vent’anni. Oltre sei cittadini dell’UE su dieci (62%) sono inoltre ottimisti riguardo al futuro dell’UE, facendo registrare un lieve aumento rispetto al sondaggio precedente nell’autunno 2023. Anche la fiducia nell’UE è aumentata ed è ora pari al 49%, mentre la fiducia nei governi nazionali si attesta al 33%.

    Quasi sei cittadini dell’UE su dieci sono soddisfatti del funzionamento della democrazia nell’UE (57%) e nel loro paese (58%).

  • Indagine Eurobarometro: l’UE deve rafforzare le competenze in materia di cibersicurezza

    Da un’indagine Eurobarometro pubblicata il 22 maggio emergono una crescente carenza di competenze informatiche, la necessità di un maggior numero di specialisti di cibersicurezza e la necessità di personale altamente sensibile alla cibersicurezza in tutte le imprese dell’UE. Questi risultati sono in linea con una recente relazione di previsione pubblicata dall’ENISA, l’Agenzia dell’UE per la cibersicurezza, in cui si osserva che la carenza di competenze informatiche sembra essere strettamente correlata con le minacce informatiche, il che rappresenta una grave problema sia per il funzionamento delle reti e dei sistemi informativi sia per il mercato unico nel suo complesso.

    La Commissione ha intensificato gli sforzi per aumentare la consapevolezza e la visibilità delle iniziative relative alle competenze di cibersicurezza e per incrementare il numero di professionisti qualificati in detto settore

    Quest’anno la Commissione ha stanziato 10 milioni di € a sostegno di progetti volti ad attuare programmi di formazione in competenze informatiche per le PMI, le start-up e il settore pubblico. L’importo totale investito dal 2021 in progetti e iniziative a sostegno delle competenze informatiche, insieme agli Stati membri e ai partner del settore privato, è salito a circa 600 milioni di €. Nuove opportunità di finanziamento saranno messe a disposizione nell’autunno 2024.

  • Entrano in vigore le norme europee sull’identità digitale

    Sono entrate in vigore lunedì le norme relative all’istituzione di un’identità digitale europea, che dal 2026 permetteranno a tutti i cittadini e residenti dell’UE di beneficiare di un unico e personale portafoglio europeo di identità digitale. Il portafoglio, che sarà costituito da un’applicazione mobile emessa in ciascuno Stato membro, consentirà ai cittadini e ai residenti dell’UE di identificarsi online in piena sicurezza per accedere a servizi online pubblici e privati in tutta Europa.

    Il portafoglio di identità digitale dell’UE rivoluzionerà l’identificazione digitale. Ogni utente potrà utilizzare servizi online, condividere documenti digitali come una patente di guida o una prescrizione elettronica, aprire conti bancari o effettuare pagamenti avendo il pieno controllo dei dati personali.

    La Commissione ha già investito 46 milioni di euro a titolo del programma Europa digitale in quattro progetti pilota su vasta scala per testare il portafoglio di identità digitale dell’UE in una serie di casi d’uso quotidiano, tra cui la patente di guida mobile, la sanità elettronica, i pagamenti, i titoli d’istruzione e le qualifiche professionali.

    Dopo l’entrata in vigore delle nuove norme, la Commissione preparerà i pertinenti atti di esecuzione per garantire che tutti i portafogli presentino lo stesso elevato livello di sicurezza e protezione dei dati e funzionino senza soluzione di continuità in tutta l’UE.

  • L’Unione europea investe per la realizzazione del nuovo Campus dell’Università degli Studi di Milano

    L’UE scende in campo per finanziare il nuovo m dell’Università Statale di Milano con la Banca Europea per gli investimenti (BEI) che sosterrà la creazione di nuovi spazi didattici per studenti e ricercatori universitari nell’ambito di un più ampio progetto di rigenerazione urbana della città di Milano improntato alla sostenibilità.  La linea di credito messa a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti beneficia a sua volta in parte della garanzia del Fondo InvestEU, il programma della Commissione Europea per il rilancio degli investimenti privati nell’Unione Europea che ha l’obiettivo di favorire la competitività e la crescita nel lungo periodo.

    L’intervento di riqualificazione permetterà all’Università Statale di Milano di realizzare una struttura innovativa in grado di concentrare in un unico insediamento competenze scientifiche multidisciplinari trasferendo le attività di ricerca didattica e dipartimentale nell’ambito di un programma complessivo di sviluppo dell’ateneo. Il nuovo Campus sarà a regime entro la fine del 2027 e accoglierà oltre 23mila persone tra studenti, ricercatori docenti e staff, si svilupperà su una superficie costruita di 190mila metri quadrati con laboratori per la ricerca avanzata, oltre 8mila metri quadrati di biblioteca, auditorium e spazi comuni, cui si aggiungono spazi verdi e un orto botanico.

  • Entra in vigore il nuovo regolamento sulle spedizioni di rifiuti

    In vigore dal 20 maggio il nuovo regolamento relativo alle spedizioni di rifiuti, che stabilisce norme più rigorose per l’esportazione di rifiuti verso paesi terzi. Il nuovo regolamento sosterrà l’economia circolare e garantirà che i rifiuti esportati dall’Unione europea siano trattati in modo sostenibile dal punto di vista ambientale. Migliorerà la tracciabilità e agevolerà le spedizioni di rifiuti destinati al riciclaggio nell’UE e nel resto del mondo.

    Nell’ambito del nuovo regolamento, da maggio 2027 saranno consentite ad esempio le esportazioni di rifiuti dell’UE verso paesi non appartenenti all’OCSE solo se tali paesi informano la Commissione europea della loro disponibilità a importare rifiuti e dimostrano di essere in grado di gestirli in modo sostenibile. La Commissione monitorerà inoltre le esportazioni di rifiuti verso i paesi OCSE e prenderà provvedimenti qualora tali esportazioni causino problemi ambientali nel paese di destinazione.

    Il nuovo regolamento prevede anche un’osservanza più rigorosa e una maggiore cooperazione nella lotta contro il traffico di rifiuti, uno dei reati ambientali più gravi, integrando così la nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente, anche questa in vigore da lunedì.

  • “Qualsiasi danno al patrimonio culturale colpisce il patrimonio umano”: Borrell e Ivanova sul 70o anniversario della Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato

    L’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell e la Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, Iliana Ivanova, hanno rilasciato una dichiarazione in occasione del 70o anniversario della Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e del suo primo protocollo.

    70 anni fa, nel maggio 1954, è stata adottata la Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, insieme al suo primo protocollo. Si trattava del primo trattato multilaterale internazionale incentrato esclusivamente sulla protezione del patrimonio culturale. Ha spianato la strada a numerosi sforzi e strumenti per la protezione del patrimonio culturale, compresa la lotta contro l’impunità dei responsabili, che resta fondamentale.

    L’UE sostiene l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), che svolge un ruolo chiave nel diffondere e monitorare il rispetto degli accordi sulla protezione dei beni culturali.

    Deploriamo che oggi il patrimonio culturale venga danneggiato o distrutto durante i conflitti armati e condanniamo gli attacchi deliberati contro i siti del patrimonio culturale.

    Qualsiasi danno al patrimonio culturale colpisce il patrimonio umano.

    L’Unione europea continuerà a sostenere il rispetto universale della Convenzione dell’Aia, ad aiutare i partner a stabilizzare e proteggere il patrimonio culturale e a promuovere le indagini sui reati contro il patrimonio culturale e la relativa documentazione, affinché i responsabili di tali reati rispondano delle loro azioni.

    Il patrimonio culturale è uno strumento di riconciliazione e coesione sociale. È un motore di sviluppo economico e una base solida per la resilienza della società, in grado di contribuire a una ripresa sostenibile e a una pace duratura.

  • La Commissione europea avvia un procedimento formale nei confronti di Meta sulla violazione dei servizi digitali

    La Commissione ha avviato un procedimento formale per valutare se Meta, fornitore di Facebook e Instagram, abbia violato il regolamento sui servizi digitali in relazione alla tutela dei minori. A Bruxelles si teme infatti che i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei minori generando il cosiddetto effetto “rabbit-hole” e c’è preoccupazione sui metodi di garanzia e verifica dell’età messi in atto da Meta.

    L’apertura del procedimento si basa su un’analisi preliminare della relazione di valutazione dei rischi presentata da Meta nel settembre 2023, sulle risposte di Meta alle richieste formali di informazioni da parte della Commissione (sulla tutela dei minori e sulla metodologia della valutazione dei rischi), sulle relazioni accessibili al pubblico e su analisi della Commissione stessa.

    Il 30 aprile 2024 la Commissione aveva già avviato un procedimento formale nei confronti di Meta, in relazione sia a Facebook sia a Instagram, per pubblicità ingannevole, contenuti politici, meccanismi di notifica e azione, accesso ai dati da parte dei ricercatori e per la mancanza di uno strumento efficace di monitoraggio in tempo reale del dibattito civico e delle elezioni fornito da terzi in vista delle elezioni del Parlamento europeo.

  • Il panel europeo di cittadini formula raccomandazioni per la Commissione sulla lotta all’odio nella società

    Dal 17 al 19 maggio si terrà a Bruxelles la terza e ultima sessione del panel europeo di cittadini sulla lotta contro l’odio nella società.

    Da aprile 150 cittadini dei 27 Stati membri dell’UE selezionati in modo casuale si riuniscono per discutere delle cause profonde dell’odio e di come combatterlo e costruire ponti tra gruppi e comunità emarginati.

    Le attività del panel fanno seguito alla comunicazione del 2023 dal titolo “Nessuno spazio per l’odio in un’Europa che, unita, lo ripudia”, che chiedeva la creazione di uno spazio paneuropeo per discutere le modalità con cui passare dall’odio alla fruizione dei valori comuni dell’uguaglianza, del rispetto dei diritti umani e della dignità. Le raccomandazioni finali del panel saranno presentate il 19 maggio e sosterranno le attività future della Commissione per la lotta contro l’incitamento all’odio e i reati generati dall’odio.

    La “piattaforma partecipativa dei cittadini”, un forum di discussione online, è inoltre aperta ai contributi e alle informazioni del pubblico sulla lotta all’odio nella società. I contributi online confluiranno nelle raccomandazioni del panel e nelle attività future della Commissione in questo ambito

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