UE

  • Giornata dell’Europa 2024: le istituzioni europee di tutta Europa accolgono i cittadini ai loro eventi della Giornata Porte aperte

    In occasione della Giornata dell’Europa del 9 maggio, l’UE celebra l’unità e il lungo periodo di pace che ha permesso di conseguire commemorando la firma della dichiarazione Schuman nel 1950. Un mese prima delle elezioni europee (che si svolgeranno dal 6 al 9 giugno), i cittadini avranno l’opportunità di visitare le istituzioni dell’UE a Bruxelles e altrove per saperne di più su quello che l’Europa fa per loro e insieme a loro. I cittadini saranno invitati ad assistere a spettacoli dal vivo e a partecipare a dibattiti, giochi e altre attività.

  • La Commissione approva la richiesta di revisione mirata del piano di ripresa italiano

    La Commissione ha approvato la richiesta di revisione mirata del piano di ripresa e resilienza dell’Italia, a seguito della domanda presentata il 4 marzo 2024. Le modifiche proposte sono di natura tecnica e fanno seguito alla revisione completa del piano italiano, adottata dal Consiglio l’8 dicembre 2023.

    Il piano italiano di ripresa e resilienza ammonta a 194,4 miliardi di €, di cui 71,8 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti. Comprende in totale 620 traguardi e obiettivi, 66 riforme e 150 investimenti.

    Ad oggi la Commissione ha erogato oltre il 50% dei fondi assegnati all’Italia nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, vale a dire oltre 102 miliardi di €, compresi i prefinanziamenti.

  • La Commissione vara il Centro dell’UE di condivisione e di analisi delle informazioni spaziali

    La Commissione e l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale hanno varato il Centro dell’UE di condivisione e di analisi delle informazioni spaziali e ne hanno presieduto la prima riunione ufficiale del consiglio di amministrazione.

    L’iniziativa mira a rafforzare la sicurezza e la resilienza del settore spaziale europeo. Si tratta di questioni di fondamentale importanza, poiché i servizi essenziali per l’economia e per i cittadini e le politiche pubbliche dipendono sempre di più dallo spazio.

    Il Centro dell’UE di condivisione e di analisi delle informazioni spaziali è una rete di società europee del settore spaziale che desiderano sviluppare le loro competenze in modo collettivo, per prevenire, affrontare e attenuare meglio le sfide in materia di sicurezza. Il Centro si concentrerà in particolare su misure volte a migliorare la cibersicurezza.

    Sono stati selezionati 12 partecipanti fondatori che, per due anni, costituiranno il primo consiglio d’amministrazione del Centro insieme alla Commissione e all’Agenzia dell’UE per il programma spaziale. I 12 partecipanti fondatori, che rappresentano grandi gruppi industriali e piccole e medie imprese (PMI) di Francia, Germania, Italia e Spagna, renderanno operativo il Centro e ne organizzeranno le prime attività, alle quali parteciperanno gli altri membri.

  • I vertici militari italiani sollecitano la creazione di una forza armata comunitaria

    I vertici militari italiani lanciano l’allarme: le sfide alla sicurezza dell’Europa pongono l’Ue di fronte alla necessità di mettere in campo una difesa veramente europea alla svelta.

    Al convegno sulla difesa comune europea organizzato dalla Fondazione Italiaprotagonista di Maurizio Gasparri («Difesa europea, il nostro futuro») sollecitazioni in tal senso sono giunte da: l’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina militare; il generale Teo Luzi, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri; il generale Carmine Masiello, Capo di Stato maggiore dell’Esercito; il generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante operativo di Vertice Interforze, il generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare e l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato maggiore della Difesa.

    «Una nuova Cortina di ferro sta scendendo sull’Europa», ha affermato Berutti Bergotto, mentre il generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante operativo di Vertice Interforze, ha evidenziato che «difesa europea significa anche condivisione del budget economico e del know how industriale. Non bastano le risorse economiche per avere le capacità; le capacità si realizzano nel tempo. Vanno preparate le procedure di impiego e le risorse umane». Il generale Teo Luzi, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ha posto l’accento sul procurement: «Oggi l’89% degli armamenti è prodotto dal singolo Stato, per se stesso. Sicuramente la figura di un Commissario europeo per la difesa è un passo avanti, ma non risolutivo». Cavo Dragone, Capo di Stato maggiore della Difesa, ha messo in rilievo che «l’arco di instabilità che minaccia gli approvvigionamenti energetici. Se si lascia un vuoto, Russia e Cina sono pronte a colmarlo». «Perché non c’è una scuola di guerra europea di formazione per gli ufficiale europei?», si è chiesto il Capo di Stato maggiore dell’Esercito?» Carmine Masiello, Capo di Stato maggiore dell’Esercito. «Oggi manca un’identità europea. Devo capire se c’è la volontà politica per arrivare a una difesa europea», ha affermato, come rispondendo all’interrogativo del pretendete interlocutore, Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare.

  • Votare i leader o chi farà il parlamentare europeo?

    Ancora una volta le Elezioni europee diventeranno il pretesto per scatenare la rincorsa ai voti di partito, al rafforzamento dei loro leader invece di essere finalmente l’occasione di far scegliere agli elettori i migliori rappresentanti italiani che, nel Parlamento europeo, dovranno confrontarsi con i colleghi degli altri Stati e con le altre istituzioni, Consiglio e Commissione.

    Ha ragione Romano Prodi, che ben conosce i meccanismi europei, quando ricorda quanto sia necessario poter contare in Europa su parlamentari capaci, il più possibile esperti e, soprattutto, presenti e dediti consapevolmente alle politiche europee e siamo convintamente della stessa idea.

    L’Italia ha bisogno di Parlamentari che lavorino a Bruxelles e Strasburgo, senza avere la testa girata perennemente verso Roma cercando il consenso dei loro leader nella speranza di potere, prima o poi, approdare a Montecitorio o a Palazzo Madama, dove arazzi e salamelecchi gratificano ed i giornalisti sono più disponibili.

    Una delle cause dell’astensionismo, sempre più presente ad ogni elezione, è il leaderismo esasperato di questi ultimi decenni, leaderismo che ha portato ad alcuni il pieno di voti alle Elezioni europee, seguito poi dal crollo vertiginoso dei consensi e la convinzione, negli elettori, che il consenso si è cercato senza un chiaro ed attuabile disegno politico. Gli elettori hanno sempre più la triste sensazione di contare solo per il momento del voto e di essere, anche in quel momento, presi in giro con candidati che non andranno mai in Europa e con programmi che sono un insieme di slogan.

    La lontananza tra i cittadini ed i partiti è sempre più evidente, via i circoli e le sezioni, via le occasioni di incontro e confronto, via anche le discussioni tra iscritti, tutto è affidato al capo ed ad una cerchia sempre più ristretta, a qualche comparsata televisiva ed a molti messaggini in rete.

    Anche questa volta alcuni leader si faranno votare in Europa, per rimanere poi a Roma, personalizzando la campagna elettorale, con il nome nel simbolo, e trascurando una ricerca di candidati che rappresentino quelle competenze che se non avremo in Europa faranno la differenze tra noi e gli altri paesi.

    Occorre che al Parlamento europeo vada chi conosca bene il comparto agricolo come il settore manifatturiero e chimico, chi si intenda di politica estera e regionale, di commercio internazionale ed interno, chi sappia come affrontare la necessità di una riforma dei trattati e del sistema doganale e fiscale, chi sappia leggere i bilanci e chi sappia fare politica anche nei rapporti all’interno del suo gruppo, composto da diverse nazionalità, e tra le diverse famiglie politiche europee.

    La prossima legislatura sarà cruciale per il futuro dell’Europa, l’Unione politica, l’esercito comune di difesa, la comune politica energetica, saranno temi prioritari ed urgenti come la capacità di guidare correttamente i fenomeni migratori, di affrontare la salvezza e la ricostruzione dell’Ucraina ed i vari conflitti presenti in così tante parti del mondo. La revisione del WTO, l’intelligenza artificiale ed i pericoli connessi, le scoperte tecnologiche e scientifiche e la preparazione per affrontare eventuali pandemie, la corretta difesa dell’ambiente e dell’ecosistema, hanno bisogno di parlamentari presenti, preparati, connessi con la realtà e non basteranno i leader, tornati a Roma, a risolvere le quotidiane e faticose trattative, a Strasburgo e Bruxelles, in Commissione prima e poi in aula.

    L’abbiamo detto e scritto molte, troppe volte, e vediamo con tristezza che la politica ormai sta sempre più scomparendo, prima è stata sostituita dai partiti ed ora dai leader e gli elettori, stanchi di essere usati, stanchi dell’assenza di programmi a confronto, sempre più si allontanano, mentre oggi votare per l’Europa è più che mai necessario per il futuro di tutti.

  • Relazione 2023 sullo stato del clima: allarmante aumento delle temperature in tutta Europa

    In occasione della Giornata della Terra 2024, il servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus, insieme all’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, ha pubblicato la relazione annuale sullo stato del clima in Europa. Sulla base di dati e analisi scientifiche, la relazione mette in evidenza l’allarmante tendenza all’aumento delle temperature e gli effetti dei cambiamenti climatici in tutta Europa.

    Nel 2023 l’Europa ha vissuto l’anno più caldo mai registrato, con un’impennata dei giorni di stress da caldo estremo e delle ondate di calore. L’aumento delle temperature ha intensificato il verificarsi e la gravità di eventi meteorologici estremi quali siccità, inondazioni e incendi boschivi. Nel 2023 le precipitazioni sono state superiori del 7% rispetto alla media, esacerbando il rischio di alluvioni in molte zone del continente. La temperatura media della superficie del mare in tutta Europa è stata la più elevata mai registrata. La relazione mette inoltre in evidenza gli effetti dei cambiamenti climatici in tutto il continente e sulla società nel 2023, in particolare le perdite economiche dovute alle inondazioni e l’impatto dello stress da calore sulla salute.

    L’Europa è il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature, con picchi a circa il doppio del tasso medio globale, come sottolineato dalla valutazione europea dei rischi climatici. La relazione sullo stato del clima sottolinea ancora una volta la necessità che l’Europa diventi climaticamente neutra e resiliente ai cambiamenti climatici, e acceleri la transizione all’energia pulita e la diffusione delle energie rinnovabili e delle misure di efficienza energetica.

    L’UE si è impegnata a diventare climaticamente neutra entro il 2050 e ha concordato obiettivi e norme per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Nell’aprile 2024 la Commissione ha pubblicato una comunicazione su come preparare l’UE ai rischi climatici in modo efficace e sviluppare una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici.

    Copernicus, anche noto come “la Terra vista dall’Europa”, è la componente di osservazione della Terra del programma spaziale dell’Unione europea. Finanziato dall’UE, Copernicus è uno strumento unico che monitora il pianeta e l’ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei.

  • La Commissione definisce principi per limitare i prodotti chimici più nocivi agli usi essenziali

    La Commissione ha adottato criteri e principi guida per definire gli “usi essenziali” delle sostanze chimiche più nocive. Il concetto di “uso essenziale” consente di determinare quando l’uso delle sostanze più nocive è giustificato dal punto di vista della società. Nei casi in cui l’uso è necessario per la salute e/o la sicurezza e/o è essenziale per il funzionamento della società, e se non esistono alternative accettabili, una data sostanza può essere usata, per detto scopo, per un periodo determinato. Disposizioni dettagliate devono essere stabilite nella legislazione europea specifica applicando il concetto di uso essenziale.

    La comunicazione adottata garantisce all’industria e agli investitori prevedibilità nella fabbricazione di prodotti indispensabili alle transizioni verde e digitale, alla sanità e alla difesa dell’UE. La comunicazione fa parte della strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, volta a migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente contro le sostanze chimiche più nocive e a compiere progressi verso un ambiente privo di sostanze tossiche.

  • La Commissione propone di avviare negoziati per agevolare la mobilità dei giovani tra l’UE e il Regno Unito

    La Commissione ha proposto al Consiglio di avviare negoziati con il Regno Unito su un accordo che agevoli la mobilità dei giovani. L’accordo permetterebbe ai giovani cittadini dell’UE e del Regno Unito di recarsi con maggiore facilità nell’altra parte per motivi di studio o di lavoro o per scelta di vita.

    Il recesso del Regno Unito dall’UE ha comportato una riduzione della mobilità tra le due parti, limitando in particolare le occasioni per i giovani di fare un’esperienza di vita sull’altra sponda della Manica e di beneficiare di programmi di scambio per la gioventù come pure nel campo della cultura, dell’istruzione, della ricerca e della formazione.

    La proposta mira a superare in modo innovativo i principali ostacoli alla mobilità cui si scontrano oggi i giovani e a istituire un diritto che consenta loro di spostarsi tra l’UE e il Regno Unito in modo più semplice e per periodi di tempo più lunghi. Fissa le condizioni (età, durata massima del soggiorno, condizioni di ammissibilità, norme di verifica della conformità) per permettere ai giovani di spostarsi senza uno scopo specifico (ossia per motivi di studio, formazione o lavoro) o in assenza di quote. Ad esempio, l’accordo previsto permetterebbe sia ai cittadini dell’UE che a quelli del Regno Unito di età compresa tra i 18 e i 30 anni di soggiornare per un periodo massimo di 4 anni nel paese di destinazione.

    La raccomandazione della Commissione sarà ora discussa in sede di Consiglio. In caso di accordo del Consiglio, la Commissione potrà avviare negoziati con il Regno Unito sulla mobilità dei giovani.

  • Nuovi finanziamenti dell’UE a favore di idee innovative per ridurre la disoccupazione di lungo periodo e aiutare le persone a trovare un lavoro

    La Commissione ha pubblicato un invito a presentare proposte, del valore di 23 milioni di euro, per aiutare gli Stati membri dell’UE a sviluppare nuovi strumenti per contrastare la disoccupazione di lungo periodo e a sostenere il reinserimento delle persone nel mercato del lavoro. L’intenzione era stata annunciata nel recente piano d’azione per affrontare le carenze di manodopera e di competenze nell’UE.

    Con questo invito a presentare proposte, finanziato nell’ambito dell’iniziativa “Innovazione sociale+” del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), la Commissione vuole dare seguito a precedenti iniziative promettenti e rafforzare il ruolo delle organizzazioni dell’economia sociale. Si tratta di organizzazioni che danno la priorità a finalità sociali e ambientali e reinvestono la maggior parte dei loro guadagni nelle loro iniziative. Esse hanno inoltre dimostrato la capacità di sostenere le persone in condizioni di isolamento e povertà a causa della disoccupazione di lungo periodo.

    Le organizzazioni hanno tempo fino al 30 settembre 2024 per presentare le loro proposte, seguendo le istruzioni riportate sul sito web dell’invito.

  • La Commissione festeggia i sette vincitori del marchio del patrimonio europeo 2023

    Iliana Ivanova, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha assegnato il marchio del patrimonio europeo 2023 ai sette siti vincitori. La cerimonia di assegnazione del marchio del patrimonio europeo si è svolta ad Anversa, in Belgio.

    I sette siti annunciati l’11 aprile sono: Sant’Anna di Stazzema, Stazzema (Italia), Cisterscapes — Paesaggi cistercensi per collegare l’Europa (Austria, Cechia, Germania, Polonia, Slovenia), il monastero di San Jerónimo de Yuste, Cuacos de Yuste (Spagna), il Museo di Nostro Signore nel sottotetto, Amsterdam (Paesi Bassi), il Teatro Reale di Toone, Bruxelles (Belgio), Kalevala- Vivere un patrimonio epico (Finlandia) e l’Ateneo rumeno, Bucarest (Romania). I siti del marchio del patrimonio europeo sono ora 67 in totale.

    Il marchio del patrimonio europeo incoraggia i cittadini ad apprezzare maggiormente il patrimonio comune e diversificato dell’Unione europea e contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini europei.

    Dopo la cerimonia, una riunione di due giorni in cui le parti interessate discutono del futuro di questa iniziativa in aree chiave di sviluppo, come l’avvio della “comunità di pratiche” e l’annuncio di nuove possibilità di finanziamento per i siti del marchio del patrimonio europeo.

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