Università

  • L’Università di Sassari fonda la Scuola superiore di Sardegna ed eroga borse di studio agli studenti più meritevoli

    Borse di studio da sei mila euro. Prova di ammissione il 25 settembre: quattro posti per Scienze mediche veterinarie.
    Nasce la ‘Scuola Superiore di Sardegna’, volta a favorire una formazione di qualità priva di costi grazie alle borse di studio che saranno erogate agli studenti e alle studentesse più meritevoli. Sono incluse le lauree triennali, magistrali, magistrali a ciclo unico e i dottorati di ricerca.
    L’iniziativa è dell’Università degli studi di Sassari ed è stata presentata ieri (15 luglio n.d.r.) in conferenza stampa dal Rettore Massimo Carpinelli.
    Sarà un percorso formativo interdisciplinare, volto a favorire una formazione di qualità priva di costi grazie alle borse di studio e altri incentivi che saranno erogate agli studenti e alle studentesse più meritevoli. Il percorso affiancherà materie extra-curriculari al proprio normale percorso di studio.
    La ‘Scuola Superiore di Sardegna’ si articolerà su due livelli: uno è destinato alla frequenza dei corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico, l’altro livello include coloro che hanno i requisiti per frequentare un corso di Dottorato di ricerca o un corso di laurea magistrale biennale.
    a “Scuola superiore di Sardegna”,
    Le iscrizioni al bando di concorso saranno aperte dal 20 luglio al 13 settembre. La prova di ammissione si terrà il 25 settembre.  In tutto sono disponibili 25 posti, che saranno ripartiti in 6 posti nelle discipline Umanistiche, 11 posti per Scienze, 4 per Scienze sociali e 4 per Scienze mediche veterinarie. Tutti i dettagli saranno illustrati nel bando che sarà pubblicato sul sito dell’Università di Sassari.
    Gli allievi e le allieve che supereranno il test selettivo avranno accesso a una borsa di studio di seimila euro annui che copre costi di vitto e alloggio e altre spese, e sono esonerati dal pagamento delle tasse universitarie. Sono previste anche selezioni in itinere.

    Fonte: @nmvioggi.it

  • Per più di 5 milioni di giovani europei Erasmus+ è stata un’esperienza decisiva

    Il progetto Erasmus+, promosso dall’Unione Europea e attivo ormai da più di trent’anni, è sicuramente quello più vincente tra i tanti proposti nel corso degli anni. Dalla sua entrata in vigore nel 1987, infatti, il numero degli studenti universitari che vi hanno partecipato è aumentato sempre più e ad alcuni di essi ha cambiato e sta cambiando la vita. Secondo uno studio condotto dalla Commissione europea e che ha coinvolto 77.000 studenti e più di 500 organizzazioni, più di 5 milioni di giovani europei non solo traggono benefici immediati dall’esperienza di studio all’estero, ma riscontrano esiti positivi anche nella loro futura carriera universitaria e lavorativa, dimostrando come questo progetto agevoli i giovani nelle loro future carriere lavorative e li prepari ad affrontare le sfide della nuova era digitale, sfide particolarmente acute per la società moderna.

    Questa indagine ha provato che gli studenti che prendono parte a questa avventura hanno idee più chiare sul loro futuro quando tornano dall’estero, riuscendo anche a riprogettare i loro studi e le loro ambizioni in modo da raggiungere più facilmente l’obiettivo fissato. Inoltre questa esperienza permette loro di trovare un impiego molto più facilmente: l’80% di questi studenti è stato assunto tre mesi dopo la laurea e il 72% ha avuto il primo lavoro proprio grazie al soggiorno all’estero. Oltre a ciò, le abilità conseguite durante l’Erasmus+ hanno aiutato questi ragazzi nella loro quotidiana vita lavorativa, permettendo loro anche una carriera brillante. Il 90% degli studenti coinvolti sostiene che il viaggio ha permesso loro di sapersi confrontare e lavorare con culture diverse, acquisendo anche una maggiore consapevolezza di un’identità europea.

    In generale, Erasmus+ è un arricchimento enorme non solo dal punto di vista culturale, ma anche lavorativo in quanto è una presenza preziosa nel proprio curriculum e facilita enormemente l’ingresso nel mondo lavorativo. Erasmus+ ha inoltre sostenuto progetti di cooperazione imprenditoriale, favorendo la creazione di spin-offs e start-ups.

  • Consiglio europeo per la ricerca: grazie al concorso Consolidator Grant 291 ricercatori beneficeranno di un finanziamento di 573 milioni per realizzare i loro progetti

    Il Consiglio europeo della ricerca ha annunciato i beneficiari del concorso Consolidator Grant: si tratta di 291 tra i migliori scienziati di tutta Europa. Il finanziamento per i ricercatori, parte del programma di ricerca e innovazione di Orizzonte 2020, ammonta a 573 milioni di euro e darà loro la possibilità di costruire i propri team e avere un impatto di vasta portata.

    Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, la scienza e l’innovazione, ha dichiarato: “Questa sovvenzione UE dà un vero impulso alla ricerca e all’innovazione in Europa perché offre agli scienziati migliori la possibilità di correre rischi e perseguire le loro migliori e forse più coraggiose idee. Sono lieto di vedere che queste sovvenzioni del CER sosterranno un gruppo così diversificato di persone di quaranta nazionalità che lavorano in oltre venti paesi, dimostrando che abbiamo molte eccellenti ‘scienziate’ in Europa”.

    I beneficiari realizzeranno i loro progetti presso università e centri di ricerca in 21 paesi diversi in tutta Europa, con il Regno Unito (55 borse di studio), Germania (38), Francia (32) e Svizzera (29) come sedi principali. In questo concorso, i ricercatori di 40 nazionalità hanno ricevuto finanziamenti, tra cui in particolare tedeschi (49 borse di studio), italiani (35), francesi (34) e britannici (27). I progetti di ricerca proposti dai nuovi beneficiari coprono una vasta gamma di argomenti in scienze fisiche e ingegneria, scienze della vita, nonché scienze sociali e umanistiche.

    Il CER ha ricevuto 2389 proposte di ricerca, di cui circa il 12% sarà finanziato. Il 32% delle sovvenzioni è stato assegnato a donne richiedenti. Questo nuovo ciclo di sussidi dovrebbe creare circa 1750 posti di lavoro per post dottorati, dottorandi e altro personale che lavora nel gruppo di ricerca dei beneficiari.

    I 15 progetti ospitati in Italia coinvolgeranno i seguenti centri di ricerca e università: European University Institute, Fiesole; Gran Sasso Science Institute (Gssi); Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn); Ospedale San Raffaele, Milano; Politecnico di Milano; Scuola Normale Superiore di Pisa; Università di Bergamo; Università di Bologna; Università di Genova; Università di Milano; Università di Milano Bicocca; Università di Roma Tor Vergata; Università di Torino.

    Comunicato stampa della Commissione europea del 29 novembre 2018

  • #BiUniCrowd: il bando che ci rende partecipi di un progetto di innovazione e ricerca

    È partito lo scorso 11 ottobre (e continuerà fino alle ore 12.00 del 13 novembre) il primo bando #BiUniCrowd, lanciato dall’Università di Milano-Bicocca per sostenere, attraverso il crowdfunding, progetti di ricerca e idee che creano innovazione proposte da tutta la community “Università Bicocca”.
    Grazie a Bicocca Università del Crowdfunding i progettisti potranno candidare le loro idee durante il periodo di apertura del bando e tutti avranno la possibilità invece di partecipare attivamente ad un progetto di ricerca e innovazione che nasce “dal basso. I progetti selezionati avvieranno infatti delle campagne reward based su Produzioni dal Basso e che tutti potranno supportare.
    “È un modello innovativo”, ha detto durante l’evento di lancio dello scorso 22 ottobre il rettore Cristina Messa. “I progettisti selezionati riceveranno formazione e assistenza per imparare a costruire campagne di successo”.
    L’Università sta individuando potenziali aziende ed enti terzi che possano diventare sponsor di questa iniziativa e cofinanziare le progettualità selezionate. Se verranno individuati dei partner di call, i progettisti selezionati, per ottenere il cofinanziamento del 50% del budget obiettivo, dovranno raggiungere in crowdfunding il primo 50%.

  • La commissaria UE Violeta Bulc all’Università Cattolica di Milano

    Il prossimo 9 ottobre, alle ore 11,30, nell’Aula Pio XI dell’Università Cattolica di Milano, la Commissaria europea  per i Trasporti Mobilità e Reti, Violeta Bulc, parteciperà ad un incontro pubblico con Giovani e Delegazioni Studentesche nell’ambito del programma “Dialogo con i cittadini”. La Rappresentanza a Milano della Commissione europea invita all’evento. La partecipazione è gratuita ma è obbligatorio registrarsi all’apposito link: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/dialogoBulc_milano

     

  • Premio Battaglia, nuovo bando per gli universitari

    La Banca di Piacenza ha individuato il tema per la nuova edizione del “Premio Francesco Battaglia”: “Salita al Pordenone, un evento promosso dalla Banca locale che non ha goduto di contributi né pubblici né della comunità”.
    Con il tema della nuova edizione del Premio – istituito nel 1986 per onorare la memoria dell’avv. Francesco Battaglia, già tra i fondatori e presidente della Banca per molti anni – la Banca di Piacenza prosegue nel l’attività volta alla valorizzazione di studi svolti localmente basando il focus, questa volta, sulla valorizzazione del contributo artistico e culturale che una realtà locale come la nostra Banca è in grado di offrire al territorio valorizzandone la conoscibilità ad un vasto pubblico.
    Il 6 settembre 2019, trentatreesimo anniversario della morte dell’avv. Battaglia, verrà assegnato il “Premio Francesco Battaglia” (dell’importo di € 3.000), all’autore dell’elaborato che per la profondità e l’acutezza del suo lavoro di ricerca originale, compiuta ai fini della partecipazione al Premio, abbia offerto un valido contributo alla conoscenza della tematica individuata. Potranno partecipare al concorso tutti gli studenti iscritti presso una delle sedi universitarie dell’Emilia Romagna, della Liguria o della Lombardia, presentando uno studio sull’argomento.
    L’elaborato dovrà essere inviato con plico raccomandato ovvero consegnato personalmente all’Ufficio Segreteria della Banca di Piacenza (tel. 0523 542152-251) in Via Mazzini, 20 entro venerdì 31 maggio 2019.
    Il regolamento del Premio prevede che possa anche essere riconosciuto a chi si sarà particolarmente distinto per la qualità dell’elaborato e per l’impegno dimostrato nello studio, un eventuale premio di partecipazione a titolo di rimborso delle spese che si saranno rese necessarie per reperire documentazione e svolgere ricerche sull’argomento.
    Il bando del concorso è a disposizione degli interessati sul sito internet della Banca www.bancadipiacenza.it

  • Fondi europei per 42 ricercatori italiani

    Quarantadue ricercatori italiani, su un totale di 403, potranno fare ricerca di eccellenza grazie agli starting grants dell’European Research Council (Erc), attraverso i quali l’Ue sovvenziona i migliori talenti di tutte le discipline scientifiche nelle fasi iniziali della loro carriera. In termini di nazionalità, gli italiani si collocano al secondo posto nell’UE per numero di ricercatori premiati da questo bando, dietro ai tedeschi (73 vincitori) e davanti a francesi (33), olandesi (33), britannici (22). I 403 ricercatori selezionati beneficeranno di 603 milioni di euro in totale e fino a 1,5 milioni di euro ciascuno, per creare i propri gruppi di ricerca (che coinvolgeranno altri 1.500 giovani ricercatori o studenti) e condurre progetti di frontiera.

    Carlos Moedas, Commissario europeo per la ricerca, la scienza e l’innovazione, ha dichiarato: «Oltre a sostenere i ricercatori europei nelle fasi iniziali della loro carriere, gli starting grants dell’Erc contribuiscono anche ad arricchire il settore di ricerca europeo attirando e trattenendo in Europa scienziati proveniente da altre regioni del mondo. Più di un beneficiario su dieci proviene da Paesi extra-Ue. L’Europa è aperta al mondo!». Il presidente dell’ERC, il professor Jean-Pierre Bourguignon, ha commentato: «Abbiamo ricevuto 3170 domande per gli starting grants 2018 e il processo di selezione dei 403 vincitori è stato molto competitivo. Per il secondo anno consecutivo, quasi il 40% dei beneficiari sono donne».

    Come accaduto anche nell’ultimo round di finanziamento, le ricercatrici che hanno presentato domanda hanno avuto un tasso di successo leggermente superiore (13,7%) rispetto ai colleghi maschi (12,4%). In totale, quasi il 13% delle domande è stato finanziato – anche questo dato in linea con gli anni precedenti.

    La ricerca finanziata dagli starting grants sarà condotta in 22 Paesi europei, con istituti di ricerca tedeschi (76), britannici (67) e dai Paesi Bassi (46) che ospiteranno la maggior parte dei progetti. L’Italia ne ospiterà 15: tre alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, due ciascuno alle Università di Pisa, Trento e la Sapienza; uno ciascuno a Politecnico di Milano, Bocconi, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università di Pavia, Firenze e Napoli Orientale.

  • Nessun rincaro delle tasse per universitari della Ue in Inghilterra nel 2019

    Gli studenti Ue pagheranno ancora le stesse tasse universitarie (pari a 9.250 sterline) dei compagni britannici nell’autunno 2019, il momento dell’avvio del primo anno accademico dallo scattare della Brexit. E’ l’impegno preso dal segretario all’educazione del governo britannico, Damian Hinds, secondo quanto riferiscono i media britannici. I ragazzi che si iscriveranno l’anno prossimo nelle facoltà in Gran Bretagna beneficeranno ancora di questo trattamento eguale a quello degli studenti locali per il tempo del loro percorso di studi universitari. Al momento non c’è ancora nessun accordo tra Ue e Gran Bretagna sul reciproco trattamento degli studenti post Brexit. Se gli europei dovessero essere considerati studenti di Paesi terzi a tutti gli effetti, i costi d’iscrizione alle università britanniche salirebbero in modo sensibile.

  • On line i bandi per la XXI edizione dei Premi di Laurea del Comitato Leonardo

    Tornano anche quest’anno i Premi di Laurea del Comitato Leonardo, i prestigiosi riconoscimenti che premiano i giovani e le tesi più innovative nei diversi settori dell’eccellenza Made in Italy: sport, moda, gioielleria, meccanica, innovazione tecnologica, sostenibilità, nautica, farmaceutica, internazionalizzazione. Nato nel 1993 su iniziativa comune dell’ICE, di Confindustria e di un gruppo d’imprenditori, tra i quali Gianni Agnelli e Sergio Pininfarina, il Comitato Leonardo è presieduto oggi dall’imprenditrice Luisa Todini e ha come obiettivo primario la promozione dell’Italia come Sistema Paese attraverso varie iniziative finalizzate a metterne in rilievo le doti di imprenditorialità, creatività artistica, raffinatezza e cultura che si riflettono nei suoi prodotti e nel suo stile di vita. Quella del 2018 è la XXI edizione dei Premi che da sempre ricevono sostegno e collaborazione da parte di numerose aziende Associate al Comitato Leonardo. Grazie a questo sodalizio infatti nel corso degli anni oltre 150 giovani neolaureati provenienti da istituti e Università di tutta Italia hanno beneficiato di un supporto concreto per i propri studi.

    Anche per il 2018 alcune prestigiose aziende italiane, Associate al Comitato, contribuiranno all’assegnazione dei Premi di Laurea. 12 i bandi indetti: 8 borse di studio del valore di 3.000 euro e 4 tirocini retribuiti, questi ultimi offerti da Bonfiglioli Riduttori, Damiani, Perini Navi ed SCM Group presso le loro sedi.

    I bandi di questa edizione sono: Premio “Clementino Bonfiglioli” Bonfiglioli Riduttori SpA “Digitalizzazione di sistemi in ambito industriale”,  Premio “Alfredo Canessa” Centro di Firenze per la Moda Italiana “La Moda e il Made in Italy”, Premio CONI “Sport ed economia: il turismo sportivo opportunità di sviluppo dei territori e di crescita del Paese. dati, analisi e trend del turismo sportivo in Italia e nel mondo”, Premio Damiani SpA “Gioielleria Made in Italy di marca ieri, oggi e domani: evoluzione nelle modalità di consumo della gioielleria di marca dagli anni ’60 ad oggi e prospettive future”, Premio Dompé Farmaceutici “Effetti dell’assunzione di Amminoacidi Ramificati (BCAA) durante l’esercizio fisico di resistenza sulla percezione della fatica, danno muscolare e metabolismo energetico”, Premio G.S.E. – Gestore Servizi Energetici “Sviluppo di sistemi energetici in ambito agro-alimentare per promuovere nuovi modelli di bio-economia circolare”, Premio Leonardo SpA “Soluzioni e tecnologie innovative nel campo della autonomia dei sistemi”, Premio Gruppo Pelliconi, “L’impatto di industria 4.0 sugli aspetti organizzativi aziendali”, Premio Perini Navi S.p.A, “Come far convivere l’anima Perini Navi in due progetti di stile MotorYacht e SailingYacht con stesse dimensioni tra i 50 e i 70 mt”, Premio SCM Group “Sensoristica MEMS per macchine utensili: tipologia, utilizzo, integrazione e bus di campo”, Premio SIMEST S.p.A. “Le imprese italiane e i mercati internazionali. La finanza del “Sistema Italia” per lo sviluppo della competitività”, Premio Vetrya “Applicazioni di intelligenza artificiale e machine learning”.

    “La cultura fa sempre la differenza: per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro ma anche per chi ha già un’occupazione e magari è a capo di una grande azienda. Il Rapporto Istat sulla Conoscenza, pubblicato per la prima volta quest’anno, lo dimostra. Una buona scolarizzazione è quindi garanzia di migliori performance lavorative in ogni settore e ad ogni grado” – è il commento di Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo. “Con l’iniziativa dei Premi di Laurea, il Comitato Leonardo e le aziende Associate, si impegnano da 21 anni a spronare le nuove generazioni, offrendo un aiuto concreto alla realizzazione di progetti brillanti ma anche un’occasione di confronto diretto con prestigiose realtà aziendali. Un impegno che si traduce in un investimento per il futuro, in quanto i giovani laureati di oggi saranno i manager preparati di domani.”

    I bandi integrali ed i moduli di partecipazione sono disponibili nella sezione “Premi di Laurea” del sito: http://www.comitatoleonardo.it/it/categoria-premi/premi-di-laurea-comitato-leonardo/

    E’ inoltre possibile partecipare ad uno o più bandi inviando la documentazione richiesta alla Segreteria Generale del Comitato Leonardo (c/o ICE, via Liszt 21, 00144 Roma, tel. 06 59927990-7991) entro e non oltre il 6 novembre 2018.

    La premiazione si svolgerà alla presenza del Presidente della Repubblica nel corso della prossima cerimonia di conferimento dei Premi Leonardo.

  • For Women In Science, il premio al talento nella ricerca declinato al femminile

    400 candidature arrivate da tutta Italia per sei borse di studio e proseguire così, nel proprio Paese, il percorso di ricerca scientifica. Anche quest’anno, nella splendida cornice della Sala di Rappresentanza dell’Università Statale di Milano, si è tenuto il Premio L’Oréal – UNESCO “Per le Donne e la Scienza”, giunto alla sedicesima edizione in Italia, ventesima da quando è stato istituito, che premia sei ricercatrici under 35 selezionate dalla giuria, presieduta dalla scienziata Lucia Votano, sulla base dell’eccellenza riconosciuta ai loro progetti di ricerca. Le vincitrici di questa edizione sono: Gabriella Giancane, Margherita Mauri, Giulia Pasqual, Maria Principe, Gloria Ravegnini, Daniela Rosso, tutte appassionate di scienza sin da bambine e caparbie per aver portato avanti i loro sogni che salvano vite e contribuiscono al benessere di tutti.

    Dal 1998 l’Oréal e UNESCO con ‘For Women in Scienze’ hanno conferito un riconoscimento a 3.100 scienziate (82 in Italia), 3.022 sono state le giovani donne di talento che hanno ottenuto una borsa di studio per realizzare progetti di ricerca promettenti, oltre 50 sono state le istituzioni scientifiche di alto livello coinvolte in tutto il mondo, 102 le laureate premiate per avere raggiunto l’eccellenza nelle scienze, incluse tre scienziate che hanno vinto il Premio Nobel, 53 i programmi di borse di studio a livello nazionale e regionale in 117 Paesi, oltre 400 le scienziate coinvolte nel processo di selezione nell’ambito di programmi a livello nazionale e regionale. Un progetto vincente che dimostra quanto la scienza abbia bisogno delle donne  e quanto le donne siano in grado di dare un apporto concreto alla scienza.

    I numeri farebbero pensare ad un grande passo in avanti rispetto al ruolo che le donne hanno nel campo della ricerca e delle tecnologia ma, come spesso è stato sottolineato anche nelle altre edizioni del premio, è ancora troppo evidente il gap che esiste tra i risultati e i successi ottenuti, al termine del corso di studi e specializzazione, dagli uomini rispetto a quelli delle donne, sebbene, statistiche alla mano, le giovani laureate superino il numero dei colleghi maschi e i voti ottenuti durante il percorso accademico raggiungano medie molto alte. Se si potesse fotografare la statistica si vedrebbero due linee che per un po’ corrono parallele e poi, di colpo, una si arresta e l’altra prosegue verso ambitissime mete. Naturalmente il discorso, questa volta, non è tipicamente italiano, ma europeo e mondiale perché persiste ancora una certa cultura secondo la quale esistono ‘cose che le donne possono o non possono fare’. E spesso, purtroppo, la società fa sì che certi pregiudizi si trasformino in realtà concreta che porta molte ragazze ad accarezzare il sogno di una carriera scientifica per ripiegare, poi, verso mestieri tranquilli e più tradizionali, che concilino lavoro e famiglia.

    Certo, le cose stanno cambiando e sono lontani, per fortuna, i tempi di Marie Curie e Rita Levi Montalcini in cui, a livello nazionale, le donne che studiavano medicina o fisica erano tante quante le dita di una mano. La consapevolezza verso gli studi scientifici sta crescendo ma è il mondo della ricerca che forse predilige adoperare ancora il singolare maschile (parlare al plurale, come in tutti i campi del lavoro, è faticoso!). Il numero delle donne che intraprendono una carriera scientifica è aumentato, dal 1998, del 12% sebbene solo l’11% delle donne scienziate raggiunga ruoli apicali nell’ambito universitario, meno del 30% dei ricercatori è donna e soltanto tre premi Nobel per la scienza sono stati assegnati alle donne. L’Italia, poi, è un paese che ha la più bassa istruzione rispetto agli altri paesi europei e mondiali. A questo infelice primato deve aggiungersi anche un altro dato che sottolinea come il Vecchio Continente non punti molto sulla ricerca: su 220 milioni spesi, infatti, l’Europa si attesta al 20% di spesa, USA e Canada al 30%, il resto è speso dai Paesi asiatici. Una dimostrazione di come non sia un caso se molte innovazioni e sperimentazioni arrivino dai paesi orientali. Alla luce di questi numeri è comprensibile come l’iniziativa di L’Oréal e UNESCO sia preziosissima perché dimostra come, se si vuole davvero cominciare ad abbattere il ‘soffitto di vetro’, ossia il pregiudizio attorno al binomio donna-scienza, si debba valorizzare con convinzione e costanza l’impegno di tante giovani donne. Una goccia nel mare, si direbbe, che sta producendo, però, risultati significativi visto che il numero record di 400 candidature arrivate da tutta Italia sottolinea quanto il riconoscimento sia ambito, apprezzato e soprattutto concreto. Un impegno che, visti i frutti che sta portando, non potrà che continuare, come ha dichiarato il Presidente e AD di L’Orèal Italia, Francois-Xavier Fenart che, introducendo i lavori, ha affermato: “Da molti anni lavoriamo senza tregua affinché le donne nella scienza siano riconosciute, e non smetteremo. Noi vogliamo una società in cui le disparità di genere vengano superate e dimenticate. E’ semplicemente nell’interesse di tutti volere che questo accada poiché in gioco c’è qualcosa che va ben oltre la mera questione della parità di genere: il futuro di tutti noi”.

    Anche Milano e la Lombardia si stanno muovendo, come istituzioni, affinché tutti possano usufruire del bello della scienza e non è un caso che il Comune abbia istituito il progetto ‘Steam in the City’ per promuovere la diffusione delle discipline tecnico-scientifiche e delle nuove tecnologie digitali come base formativa necessaria ad assicurare un futuro professionale alle nuove generazioni, mente la Regione abbia puntato sul Nobel per la Ricerca, con l’assegnazione di un milione di euro al miglior progetto di ricerca scientifica che verrà consegnato  durante la manifestazione che si svolgerà il prossimo 8 novembre.

    L’Europa sta puntando sempre più alla valorizzazione di scienza e tecnica tanto che il Progetto ‘Horizon 202’0 sarà riproposto insieme al progetto Erasmus, perché rivelatosi importante ogni oltre aspettativa. Come ha sottolineato l’eurodeputata Patrizia Toia adesso si chiamerà ‘Horizon Europe’ e lo stanziamento sarà di 100 miliardi di euro. “Se scienza è tecnica sono centrali per il futuro, quello della donna è un tema molto sentito in Europa perché esistono troppi stereotipi, quali quelli sulla mobilità professionale delle donne, che le fanno sentire ancora delle eccezioni”.

    In occasione del 20° anniversario del programma L’Oréal – Unesco For Women in Science è stata lanciata una nuova iniziativa, ‘Male Champions for Women in Science’, che coinvolgerà leader uomini attraverso una carta degli impegni volta a favorirne la collaborazione con le loro colleghe per cambiare il sistema e sfruttare il potenziale delle donne, a beneficio di tutti.

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